La sera del 2 giugno ho assistito per la prima volta alla commedia in vernacolo cassanese (Cassano allo Ionio – CS) in due atti scritta diversi anni fa dal compianto prof. Carmine Concistré. Devo premettere che, di norma, non sono particolarmente attratto da rappresentazioni teatrali dialettali, perché talvolta è difficile comprendere appieno termini particolari di un lessico popolare circoscritto ai soli abitanti di quella località, ma avendo vissuto dall’età di 7 anni nella realtà strapaesana di Cassano ed avendo in passato musicato alcune poesie, nello stesso dialetto, del prof. Leonardo Alario, non avevo difficoltà a comprendere i dialoghi particolarmente brillanti della commedia “U Matrimuniu a culuri” (Il matrimonio a colori). Nessuno degli attori ha sfigurato tenendo conto che si tratta di una compagnia dilettantistica. (fondata da “Carmine Concistré” e che oggi è proprio a lui dedicata) Ho letto sul social-network FaceBook quanto ha scritto il fotografo-cronista (anch’egli dilettante come me) e caro amico Aldo Iacobini e ne riporto la parte che condivido appieno. (A.M.Cavallaro)
Presso il Teatro Comunale di Cassano Ionio la Compagnia Teatrale “Carmine Concistre” ha riportato sulla scena, dopo 13 anni, “U Matrimuniu a Culuri”, un lavoro teatrale scritto da Carmine Concistrè e rappresentato, per la prima volta, nel lontano 2010, come descritto dalla consorte Filomena Zaccaro.
Per i componenti la compagnia non è stato facile riprendere i lavori dopo il difficile periodo pandemico, stasera sono riusciti tutti a superare sé stessi e ad offrire una performance che, a detta di molti, è stata super ed ha emozionato tutti. A loro va un plauso e un ringraziamento particolare perché hanno fatto rivivere una serata indimenticabile e ricca di sentimenti nobili e contrastanti e difficilmente spiegabili.
Tutte le commedie targate Carmine Concistrè hanno come scopo principale, non tanto quello di far ridere e divertire il pubblico, che pure è importante specialmente in questo particolare momento storico, ma soprattutto quello di veicolare messaggi, sottolineare valori e mettere in evidenza usi, costumi e tradizioni. Non si può vivere il presente e costruire il futuro se non si conosce il passato. Così sosteneva l’autore.
Con questa commedia i valori evidenziati sono tanti: il valore della famiglia, l’accettazione dell’altro, l’integrazione, la solidarietà, il superamento dei pregiudizi e, soprattutto, l’amore che supera ogni ostacolo a coronamento del bel sogno che si realizza con il matrimonio contrastato tra la bellissima giovane “Gangiuleddr”e il bel ragazzo di colore Omar, che esibisce l’ambìta -làvira- laurea, con la santa benedizione del prodigo don Ciccio e con l’ardire delle intriganti comari du vicinanz Filumeje, di Rosa, mugghiere i Micuzz e da n’zicchit minz i nonna Maculateddr!
Tutti valori universali e validi: ieri, oggi, domani.
Interessante il prologo di due giovani esordienti che si sono esibiti all’inizio e al termine della rappresentazione, sollecitati dallo speaker Agostino Lesce (particolarmente attento e forbito).
Tanti gli spettatori che gremivano il Teatro in ogni ordine di posto e molti gli applausi a scena aperta.
Da sottolineare la bontà della Compagnia che devolverà l’incasso delle serate in favore di persone del luogo..
Musiche, Audio e Luci a cura di Liborio Salerno.
La recensione dell’amico Iacobini, come al solito breve e concisa è abbastanza esauriente, cosa aggiungere se non una piccola considerazione personale? Il matrimonio contrastato dai genitori della ragazza con un giovane “colored” mi ha fatto venire in mente altri matrimoni contrastati dalle nostre parti, quando le belle ragazze di famiglie, anche solo discretamente benestanti, si innamoravano del bel giovane, bravo, volenteroso ma povero di mezzi e anche di studi, chiuse in casa e spinte “energicamente” a fidanzarsi e poi a sposarsi con l’anatroccolo bruttarello ma con una “posizione” o, come non a caso indicato nella commedia, con una laurea. Noi nati negli anni ’40 ne abbiamo visti tanti di questi matrimoni quindi se al posto del povero immigrato di colore l’autore avesse preferito un bel ragazzo locale ma povero in canna, sarebbe stato lo stesso per noi diciamo “attempati”. Nel contesto odierno, però, è stata azzeccata la scelta dell’autore, più comprensibile soprattutto alle nuove generazioni. Non mi resta che segnalare che nel territorio di Cassano operano ben quattro associazioni teatrali e questo è di buon auspicio per la crescita culturale della cittadina ionica. Auguri e complimenti intanto alla compagnia “Carmine Concistré” che aspettiamo ad una prossima nuova messa in scena.
Doveroso mi sembra citare gli attori che sul palco del Teatro Comunale si sono esibiti con passione ed entusiasmo:
Concetta PAGLIARO, Louis GAETANI, Franco PRICOLI, Gennaro DI PINTO, Filomena PRICOLI, Maurizio PRICOLI, G.Battista MASTROLORENZO, Giuseppe GAETANI, Concetta BRIATICO, Rosanna PRICOLI, Immacolata PASCALE, Tonino ZACCARO, Gegé CAPORALE, MOHAMED.
La compagnia nacque nel 2007 per volontà di Carmine Concistre' . Inizialmente la compagnia fu intitolata a Don Lorenzo Milani, successivamente, dopo la morte dell’ideatore, la stessa venne a lui dedicata. Il Presidente dell’omonima associazione è Filomena Zaccaro, coordinatore Agostino Lesce, consiglieri: G.B. Mastrolorenzo, Leonardo Aita, Antonio Zaccaro e Maurizio Pricoli. La prima edizione della commedia “U Matrimonio a Culuri” risale al 2010. Quella di quest'anno è stata rivisitata con l'inserimento di nuovi attori amatoriali. La Compagnia ha portato in scena 10 commedie di cui 8 in vernacolo e 2 miste (italiano e dialetto) (notizie fornite da G.Battista Mastrolorenzo)
Tutti, protagonisti e responsabili, della rappresentazione teatrale