Era da prevedere che l'unione dei Comuni di Corigliano e Rossano avrebbe provocato un "effetto domino" facendo venire il desiderio di fusione anche ad altri centri della Sibaritide. Fino a qualche mese fa si vociferava di una possibile fusione tra Castrovillari e Cassano con l'aggiunta di qualche eventuale comunità più piccola, ora è il turno del sindaco di Trebisacce che propone la fusione tra la cittadina che amministra con altre realtà urbane viciniori, ma lo fa in modo più diretto invitando i sindaci dei comuni ad un incontro per mettere a fuoco le possibilità di attuazione di un simile progetto. Di seguito il COMUNICATO diffuso appunto dall'ufficio stampa del Comune di Trebisacce. (A.M.C.)
IL SINDACO DI TREBISACCE APRE UNA DISCUSSIONE SULLA POSSIBILE FUSIONE DEI COMUNI DELL'ALTO IONIO
Il primo cittadino di Trebisacce, Franco Mundo, ha inviato una missiva a tutti i sindaci del territorio dell’Alto Ionio, al fine di aprire e sollecitare una discussione, nelle proprie comunità, incentrata sulla possibilità di una fusione tra comuni, soprattutto quelli ricadenti nell’ambito dello stesso bacino, legati da interessi, tradizioni, affinità e contiguità.
“La legge 7 aprile 2014, n. 56 (Disposizioni sulle città metropolitane, sulle province, sulle unioni e fusioni di comuni), c.d. legge Delrio - si legge nella missiva inviata - ridisegna confini e competenze dell’ordinamento degli enti locali (Città metropolitane, Province, unioni e fusioni di comuni) con l’intento, espressamente dichiarato, di adeguarlo “ai principi di sussidiarietà, differenziazione e adeguatezza” (art. 1, comma 1). Infatti, come riportato nella relazione di accompagnamento al relativo disegno di legge, la ratio della legge 5 6/2014 è di delineare ‘una Repubblica delle autonomie fondata su due soli livelli territoriali di diretta rappresentanza dalle rispettive comunità: le regioni e i comuni. A questi si accompagna un livello di governo di area vasta, chiaramente collocato in una visione funzionale, più ad una razionale e coerente organizzazione dei comuni insistenti sul territorio’.
Nell’ambito di tali principi ispiratori della legge 56/2014, ritengo opportuno sollecitare una discussione nelle proprie comunità, diretta a sviluppare la possibilità di fusione di comuni, soprattutto per quelli ricadenti nell’ambito dello stesso bacino, legati da interessi, tradizioni, affinità e contiguità. Il riassetto istituzionale, a mio modesto avviso, si rende necessario proprio in virtù dei principi normativi, diretti a sollecitare e stimolare fusioni, non solo di efficienza e funzionalità, ormai necessari per l’incapacità della maggior parte dei comuni di fronteggiare le spese necessarie a garantire i servizi ordinari. Senza alcun obiettivo di monopolizzare l’iniziativa, ritengo che siano maturi i tempi e i modi per avviare anche tra noi una sana, proficua e costruttiva analisi ,riflessione e proposta. Nel nostro comprensorio le affinità tra i comuni costieri sono tante, così come lo sono quelle con i comuni delle aree interne. Il mio comune, da sempre ha manifestato disponibilità e solidarietà, a garantire i servizi essenziali ed ausiliari ai comuni più piccoli e a quelli montani, proprio in una visione complessiva di territorio che vada oltre le proprie necessità e confini. Tanti sono ormai i progetti avviati unitariamente nel comprensorio. In tale contesto, se noi ci apriamo ad una visione dinamica, moderna e unitaria, sicuramente riusciremo a sviluppare politiche per la crescita dell’intera comunità dell’Alto Ionio, realtà da individuare non solo geograficamente, ma anche attraverso una serie di attività, iniziative e soprattutto politiche. Certo esistono e a volte si creano resistenze che possono anche frenare discorsi di visioni unitarie, ma noi dobbiamo aver la forza di confutarle, se non altro per l’aumento del peso politico che l’intero comprensorio assumerebbe, nonché per i vantaggi e benefici previsti dalla stessa legge per i comuni che avviano nuove procedure di fusione.
Per tali motivi, in attesa di concordare modalità e termini di un incontro per approfondire e sviluppare un ragionamento da estendere poi alle rispettive comunità, consentitemi di esprimere i migliori e cordiali saluti”.