La Pro Loco “Città di Trebisacce” presenta ‘A fera di truzzaculi - Fiera di folklore e tradizione in onore di S. Leonardo - Al Santo patrono di Trebisacce, il 6 novembre, viene da sempre dedicata un’importante fiera di natura commerciale che riempie alcune della strade del centro storico della Città di Trebisacce. Tuttavia, da tempo, si è persa la vocazione identitaria e sociale dell’evento, che in passato rappresentava un momento di unione e di comunione di tutto il territorio. La Pro Loco Città di Trebisacce, nel presentarsi al territorio, nell’ottica del recupero delle antiche tradizioni e della memoria storica della comunità trebisaccese e di tutto l’Alto Ionio, allo scopo di valorizzare il centro storico di Trebisacce, propone la I° edizione della “Fera dì Truzzaculi” (antico nome della fiera di San Leonardo) Fiera di folklore e tradizione in onore di San Leonardo, Patrono di Trebisacce.
L’obiettivo dell’organizzazione, supportata e coadiuvata dall’amministrazione comunale di Trebisacce che già dall’anno scorso opera per il recupero e la valorizzazione di questo appuntamento, è di creare un evento annuale che diventi occasione di riferimento per scoprire e presentare le eccellenze del territorio, sia sotto il profilo enogastronomico, sia sotto quello artigianale. In questa prima edizione dell’evento verranno gettate le basi della progettualità sistematica, che avrà un riverberò nell’attività della Pro Loco nel corso di tutto l’anno. Martedì 6 Novembre, dopo la Processione e la Santa Messa dedicata a San Leonardo, nel Centro Storico di Trebisacce sarà possibile visitare numerosi stand, ricchi di prodotti del territorio e conoscere gli artigiani locali che esporranno le proprie opere, il tutto allietato dalle musiche itineranti della Music Street Band e dalla note del Maestro Pasqualino Mitidieri. Un momento di festa, per dare il via ad un processo che porti ad una valorizzazione reale ed a un sistematico recupero di quel ricco bagaglio culturale, sociale e storico che custodisce le tradizioni di Trebisacce e dell’Alto Ionio.
Tutto il territorio invitato a far parte di questo viaggio, che vuole avere come meta la consapevolezza dell’esistenza di un modo nuovo di vivere la storia, senza dimenticare le nostre radici.
Alcuni cenni storici sulla La Fiera di San Leonardo, detta 'A Fer' di Truzzacul'...(a cura dell’antropologo Prof. Piero De Vita)
La fiera di San Leonardo è riportata nella Tabella 1 dello Stato generale delle fiere e mercati (Intendenza Calabria Citeriore). Il censimento porta la data del 1839. E' scritto tra l'altro che si svolge da "tempo immemorabile". Fiera molto frequentata, da sempre. Prodotti locali, primizie dell'orto, legumi, cereali, i famosi "fichi 'nsirtàti”, salumi, formaggi, olio nuovo, vino, attrezzature agricole, vendita animali, prodotti ittici conservati (memorabili le gloriose "saràche"), materiali per la casa e la campagna, pentolame (in rame per le giovani coppie e per la loro futura "casa nuziale"), stoffe, tessuti e bancarelle. Bambini, adulti, forestieri, compratori, venditori. Tanta folla. Tutto si svolgeva intorno alla Chiesa Madre S. Nicola di Mira e su una prima porzione di Bastione (che va dall'Arco dell'Annunziata fino alla salita dietro la Chiesa Madre). La sosta degli asini, muli, cavalli veniva fatta tra i vicoli intorno alla Chiesa, mentre sul Bastione "parcheggiavano" i "traini", che erano sempre tanti. Nell'area della fiera, dunque, c'era tanta gente ed era un pigia-pigia continuo, una calca ingestibile e un "andare addosso agli altri". Le persone si urtavano, si "truzzàvano", si stringevano, si strusciavano uno addosso all'altro: chi per una direzione chi per quella inversa. Perciò si " truzzavano culi con culi". Era anche un conquistare spazio per muoversi meglio. Anche durante gli acquisti e il controllo della merce sulle bancarelle ci si piegava e spesso si "truzzava" ugualmente. Ecco la spiegazione dell’origine del nome della fiera. Nel gergo popolare (per gioco e per ironia) è passata come la Fera di Truzzaculi... Poi la fiera (nel secondo Novecento) è stata spostata in piazza Monumento e dopo ancora in piazza della Repubblica e vie circostanti, per far ritorno negli anni '80 nel centro storico, ma a San Martino. Ma questa, è tutta un'altra storia.