Riceviamo e pubblichiamo l'appello accorato che viene da chi ha a cuore le sorti della città di Cassano, in questo caso a favore dei bimbi disabili che frequentano le scuole primarie e sono privi o quasi di adeguata assistenza. Facciamo nostro l'appello lanciato da Sara Russo e Caterina La Banca con la speranza che chi di dovere intervenga presto e bene. (La Redazione)
Come presidente di un’associazione di promozione sociale assieme al vicepresidente della stessa non possiamo non prendere a cuore la situazione in cui versa l’assistenza ai disabili nelle nostre scuole e denunciare.
Gli alunni disabili sono passati dal 2,3% dell’anno scolastico 2011-2012 al 2,9% del 2016-2017 con un aumento del 26% in cinque anni.
In Calabria, alle elementari, il 4,46% degli alunni ha bisogno di aiuto.
Dai dati Istat l’8,5% delle famiglie di alunni con bisogni (scuola primaria) ha presentato un ricorso al tribunale civile o amministrativo per avere un maggiore numero di ore di sostegno. Al Sud nel 2016-2017 secondo i dati Miur ci sono state 24 sentenze sul tema in Campania, 30 sentenze e 12 ordinanze in Lombardia, 228 sentenze e 175 ordinanze in Sicilia con un ripristino, qui, di 2.292 ore di sostegno.
Spesso i genitori dei ragazzi disabili sono costretti a tenere i figli a casa per mancanza del sostegno e di assistenza.
Nel Paese siamo di fronte ad una situazione a macchia di leopardo, ma dovunque drammatica, ma con un dato certo: il numero di studenti disabili è aumentato, è assai più incerta la situazione del sostegno: le risorse in più che avrebbero dovuto essere messe a disposizione sono a rischio a seguito del caos trasferimenti degli insegnanti da una parte all’altra d’Italia.
Riceviamo la denuncia di una mamma:
<< Insieme ad un'altra mamma ci siamo recate alla cooperativa che ha vinto ma, non possono fare quasi nulla. Le ore lavorative degli assistenti ai disabili rispetto allo scorso anno sono state ridotte. L'assistenza giornaliera si è ridotta ad una sola ora. Al comune, ci avevano promesso i ragazzi del servizio civile ma non si è visto nessuno...poi i signori in mobilità LSU.. ma niente. Nessuno può occuparsi di mia figlia nell’assistenza igienico-personale durante le ore scolastiche, fortunatamente ha l’insegnante di sostegno>>
In queste condizioni cari concittadini come si può pensare di abbattere le barriere architettoniche? Come si può pensare ad un’inclusione? Questi bambini con bisogni speciali dovrebbero essere messi al primo posto, dovrebbero avere la garanzia e la certezza di un’assistenza scolastica e igienico-personale, invece vengono lasciati per ultimi, come se tutto fosse normale.
Sara Russo