(Nell'immagine, una possibile ricostruzione della Sybaris Arcaica) Stupiscono, e non poco, le dichiarazioni del Sindaco di Mandatoriccio, Angelo Donnici, il quale inspiegabilmente vede nel Progetto di costruzione della Città di Sibari, nato su proposta del collega Sindaco di Cassano All’Ionio, Gianni Papasso, un espediente atto ad impedire la fusione delle Città di Rossano e Corigliano.
Spiace che il collega Donnici, che non ha mai partecipato ad alcun incontro, non abbia compreso il senso pieno dell’intesa tra i Comuni di Cassano All’Ionio, Rossano e Corigliano che, con il coinvolgimento delle realtà territoriali della Fascia Ionica cosentina, dovrebbe portare alla fusione dei territori nella grande Città di Sibari.
Allo stesso tempo, ignora la circostanza che Cassano All’Ionio, Corigliano, Rossano ed altri comuni stanno redigendo insieme il PSA.
Si sbaglia quando si vuole intravedere in questo progetto un tentativo di interferire, o peggio, di vanificare decisioni che le popolazioni dei Comuni di Rossano e Corigliano, attraverso i loro rispettivi Consigli Comunali, hanno già democraticamente e legittimamente assunto.
In realtà, l’idea di costruire la grande Città di Sibari parte da un ragionamento inclusivo che mira a potenziare e ad arricchire il Progetto di fusione tra il Comune di Rossano e il Comune di Corigliano, puntando verso una maggiore e più ampia aggregazione fra territori caratterizzati da tutta una serie di potenzialità convergenti e di peculiarità storiche, ambientali, culturali ed economiche che, fusi in un virtuoso sistema di sinergica collaborazione, potrebbero insieme gettare le basi per costruire un futuro di effettivo sviluppo nella vasta area che si affaccia sullo Ionio Cosentino.
Il collega Donnici quando parla di assenza di dati storici, numerici, identitari e culturali evita di soffermarsi sul dato conclamato che ad identificare questa vasta area è proprio il nome di Sibari, conosciuto nel mondo intero, per la sua storia, per la grande epopea che ha rappresentato nel mondo magnogreco, per la potenza e l’influenza esercitata, nel suo glorioso passato, su un territorio sconfinato, che valicava i confini della Calabria.
Basterebbe pensare alla risonanza, sul piano nazionale ed internazionale, che potrebbe derivare dalla rinascita della grande Città di Sibari.
Anche il problema del fallimento della prospettiva della nuova Provincia della Sibaritide e del Pollino non può, in alcun modo, essere addebitata a coloro che, in ogni caso, erano riusciti a mettere insieme territori e una popolazione di oltre duecentomila abitanti, ma a precise e note scelte del Governo centrale.
Rifuggendo dalle polemiche e dalle sterili contrapposizioni , che poco servono alla causa, riteniamo che occorre proseguire lungo la strada del confronto e del dialogo, non per “impedire “ ma per “costruire” la città di Sibari, perché la vasta aggregazione e la cooperazione fra i territori porta sempre i suoi buoni frutti. Il Mibact, infatti, ha approvato il Progetto del Parco Culturale della Sibaritide che vede coinvolti 31comuni della Sibaritide e che apre grandi possibilità di crescita civile, sociale ed economica per le popolazioni residenti.
Villapiana, 21 gennaio 2017
IL Sindaco
Paolo Montalti