Arnaldo Forlani è stato uno dei massimi esponenti della gloriosa Democrazia Cristiana. Ne ha costituito la spina dorsale degli anni d'oro e ne ha pagato anche le conseguenze di mani pulite, decifrate nel giustizialismo più becero per un segretario del partito di maggioranza relativa, che si può racchiudere nelle famosa accusa "non poteva non sapere". Quel capo di accusa di finanziamento illecito al partito, è stata la fine della vita politica, sua e di pochissimi capri espiatori, e che ha finito per decapitare il sistema democratico su cui si reggeva il Paese.
Nella sua vita pubblica di lunghissimo corso è stato soprannominato "coniglio mannaro" (Repubblica) “la tigre che dorme” (Congresso DC 1989), “supremamente adattabile” (Financial Times), “manager tranquillo” (The Economist). Ed infine "il pompiere", per la tendenza a sedare i contrasti politici.
Uomo dal carattere mite, esternava estrema semplicità, quasi a voler nascondere la sua grandezza. Stile proprio di di chi ha quel gran bagaglio culturale e quell'innato carisma che con poche parole e senza più di tanto scomodarsi riesce a convincere gli interlocutori. Oltre allo stile politico, è stato uomo di Governo di caratura internazionale, punto di riferimento inamovibile della Prima Repubblica e della Dc, contribuendo così fattivamente alla crescita e allo sviluppo del Paese.
L'alleanza atlantica, l'Unione Europea, i valori cattolici non negoziabili, il cristianesimo sociale con cui è cresciuto nel sindacalismo bianco, sono stati i punti di riferimento costanti del suo agire politico.
Legato alla sua terra di origine marchigiana di cui deteneva vizi e virtù. Su di lui mi piacque moltissimo una citazione:
"Esserci fingendo di non esserci. Si può governare senza sembrare di stare al governo" una frase che racchiude gran parte o quel che voleva fare apparire l'immortale Premier Italiano Arnaldo Forlani.
La democrazia forse è stata gran parte testimoniata da Forlani: mediazione e coerenza di ideali politici.
I funerali di Stato ed il lutto nazionale di giorno 10 luglio sono il giusto atto di gratitudine di uno Stato troppo spesso ingeneroso con chi lo ha servito per tutta una vita.
Michele Guerrieri (Noi Moderati Cassano All'Ionio)