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Cassano. Cimitero: Alla fine é colpa dei defunti

articolo 21Così come per i grossi problemi di bilancio accertati dalla Corte dei Conti, per la discarica comunale, per i gravissimi disservizi di Marina di Sibari, finanche per i ripetitori della Croce che sovrasta Cassano centro, anche sul Cimitero gli attuali amministratori si dichiarano immuni da qualsiasi responsabilità e la colpa è di qualcun altro (o delle amministrazioni centriste degli anni 2004-2012 o, ancora meglio, dei temibili Commissari del 2018 – 2019, rei di essersi opposti alle cattive prassi per le quali l’allora amministrazione era stata sciolta dal Presidente della Repubblica per gravi fatti contestati).

E’ evidente che gli attuali amministratori preferiscono vincere facile e cioè occuparsi di feste con cantanti spendendo centinaia di migliaia di euro all’anno (convinti dell’equivalenza “più applausi e divertimento, più voti nelle urne”), della gestione e dell’affidamento di commesse milionarie in cemento ed asfalto alle ditte amiche di fiducia degli amministratori, degli incarichi tecnici e legali agli studi professionali di fiducia degli amministratori che seguono anche le loro vicende personalidi bandire concorsi pubblici per i quali alla fine risultano vincitori ed idonei sempre un po’ di amici, delle parate in pompa con l’occupazione ad ogni evento religioso della chiesa locale o di ogni manifestazione che si svolge sul territorio comunale a testimoniare la loro magnificenza, e di contrarre mutui che poi inizieranno a pagare gli amministratori che succederanno.

Ritornando al tema del cimitero, che ancora una volta è stato riproposto negli ultimi giorni ed ha richiamato tante parole in libertà da parte proprio di chi amministra, probabilmente lo stato strutturale in cui versano varie Cappelle, con la conseguente sempre maggiore carenza di loculi disponibili, alla fine anziché essere colpa della più totale mancanza di programmazione dell’attuale classe dirigente, la colpa probabilmente per loro ricade proprio sugli stessi defunti che non sarebbero dovuti morire.

Un problema come il cimitero, con tutto ciò che riguarda sia l’aspetto tecnico, sia l’aspetto igienico sanitario, ma ancor più l’aspetto cristiano, doveva essere la priorità delle priorità, altro che “pacco” rifilato dalla Diocesi!

Di tanto in tanto per richiamare l’attenzione dei media sulla propria persona, si ripropone il tema dello stato indecoroso in cui versano le cappelle, ma ogni volta affrontato come ci si fosse appena insediati e la guida dell’Ente Comune finora fosse stata affidata a dei sosia.

Ogni volta sempre a costatare, ma ogni volta sempre come se fosse il primo giorno di amministrazione.

È indubbio che si tratta di un investimento dell’ordine di diversi milioni di euro, però come hanno fatto altri Comuni, magari rinunciando a rifare marciapiedi (che peraltro versavano in discrete condizioni), o ad ammassi di cemento spacciate per villa comunale, o ad anfiteatri e palazzetti dello sport, si potevano attrarre fondi PNRR finalizzati alla ristrutturazione di quelle Cappelle gravemente pericolanti.

Sul financial project poi, ci si crede così tanto che si ripete a voce alta che visti gli importi dell’investimento, ed il tempo di recupero del capitale investito, il progetto è antieconomico per qualsiasi operatore privato.

Un imprenditore come potrebbe mai fare una manifestazione d’intenti?

Anche sul futuro Cimitero di Sibari, questa Amministrazione ha le idee così ben chiare ed è convinta dell’opera che, per come è stato rilevato da autorevoli professionisti, si è “dimenticata” di delimitarne l’area nel PSA adottato qualche mese addietro.

Tutti questi elementi ci inducono con ragionevole certezza ad affermare che siamo difronte ad una mostruosa mancanza di programmazione e chi ci amministra, ritenendo i propri interlocutori intellettualmente interdetti, giochi addirittura su un tema così delicato come quello che riguarda i nostri cari defunti.

Se si vuole parlare di pacco, di sicuro è quello che questi signori alla guida della città hanno rifilato ai cassanesi.

Noi vogliamo percorrere un’altra strada, non per asfaltarla affidando i lavori ai nostri amici, ma per viverla assieme a tutti.

Cassano All’Ionio, Associazione politico-culturale ArticoloVENTUNO

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