Con nessuna volontà di scendere in polemica, ma semplicemente per onore di verità e per la trasparenza che caratterizza la nostra azione amministrativa, intendiamo rispondere alle affermazioni riportate nel comunicato de “La Calabria che vuoi” sulla nuova SS 106. Innanzitutto giova ricordare che il tracciato del terzo Megalotto della SS 106 era stato già individuato molto prima dell’arrivo nel Palazzo di Città dell’Amministrazione Papasso: addirittura il progetto preliminare è stato approvato dall’ANAS nel dicembre del 2003 (secondo uno sviluppo basato sull’individuazione di una fascia territoriale elaborata con il consenso di tutti gli enti interessati nel corso di una Conferenza dei Servizi del febbraio del 2000), e dal CIPE nel settembre del 2007, dopo che la Regione Calabria aveva espresso, sentiti i Comuni coinvolti, il proprio parere favorevole. Anche la gara per l’individuazione del General Contractor era stata già esperita nel luglio del 2010, e, in quella fase, è stato elaborato il “progetto preliminare d’offerta”, tenendo conto dei pareri e delle prescrizioni formulate dai vari enti, quindi anche dai Comuni, nel corso dell’iter procedurale approvativo. Il progetto definitivo, approvato dall’ANAS nel novembre del 2013, è stato trasmesso al Comune di Cassano nel febbraio del 2014; il Sindaco Papasso, proprio in considerazione dell’importanza strategica dell’infrastruttura, ma soprattutto per dare doverosa e corretta informazione ai cittadini di Cassano, ha portato la questione in Consiglio Comunale, chiamando il Consiglio stesso a dare parere sull’opera. Ma questo il leader del movimento “La Calabria che vuoi” forse non lo ricorda, perché, allora consigliere comunale, non partecipò alla seduta di Consiglio! In quell’occasione, all’unanimità dei voti, compresi anche i voti espressi da attuali esponenti del movimento, il Consiglio Comunale, riconoscendo l’importanza di questa infrastruttura strategica per i collegamenti da e per la nostra Regione e dei benefici connessi alla sua realizzazione, aveva sostanzialmente condiviso il progetto, ma, tenuto conto dell’impatto che l’opera avrebbe avuto sul territorio, aveva stabilito di richiedere al Ministero per le Infrastrutture e per i Trasporti e all’ANAS di mantenere gli impegni assunti in fase di progettazione preliminare e non rispettati nella stesura definitiva del progetto, circa le opere di compensazione ambientale previste sul territorio comunale, nel rispetto delle prescrizioni del CIPE. Ma quella non è stata l’unica occasione in cui il Consiglio Comunale è stato chiamato ad esprimersi. Il Sindaco Papasso, infatti, nel novembre 2014, a seguito della prescrizione di eliminazione di uno dei due svincoli previsti sul territorio comunale nel progetto definitivo e, nello specifico, dello svincolo in c.da Pantano Rotondo di Sibari, da parte della Commissione Ministeriale Tecnica di Verifica dell’Impatto Ambientale, si è da subito battuto, informando la Città ed il Consiglio Comunale, che, all’unanimità, si è espresso per richiedere il suo mantenimento. Sappiamo molto bene che lo svincolo di cui è stata prescritta l’eliminazione è uno snodo di fondamentale importanza e sono in corso interlocuzioni con il Ministero, con l’ANAS e con la Regione per cercare di mantenerlo così come previsto o di ottenere, comunque, la realizzazione di un semi svincolo per il collegamento della nuova infrastruttura con la strada provinciale Cassano-Sibari. La battaglia del Governatore Oliverio è stata sostenuta con forza dall’Amministrazione Comunale perché la Calabria e, in special modo la fascia Jonica settentrionale, da anni sogna la realizzazione di questa nuova arteria stradale, essenziale per lo sviluppo economico e turistico, in una regione che ha bisogno di ripartire. La realizzazione di questa infrastruttura strategica rappresenterebbe una spinta alla rinascita dell’intero territorio, essendo uno snodo strategico del corridoio adriatico, che renderebbe la Calabria più accessibile. Dello stesso parere era anche l’Assessore Gentile e il Presidente Scopelliti, sostenuto dal leader del movimento “La Calabria che vuoi”, quando quest’ultimo sedeva tra i banchi del Consiglio Regionale. L’amministrazione Papasso ha condiviso la causa anche quando la battaglia era sostenuta da Gentile e da Scopelliti. Nel comportamento di alcuni, quindi, obiettiva coerenza, in altri, strumentale pentimento. Ma i cittadini, che osservano e valutano le azioni di ognuno, ben sanno riconoscere le strumentalizzazioni e, anche questa volta, siamo certi, prenderanno le distanze da questo modo di fare politica.
Lì, 04.10.2017 L’amministrazione Comunale
Comunicato di "La Calabria che vuoi"
E’ di pochi giorni fa la pubblicazione del progetto definitivo del percorso della futura s.s. 106-ter che interesserà il comune di Cassano per 7 Km. Il taglio trasversale, come una lama, che dovrà subire il nostro territorio sarà enorme. Tutto ciò senza che ai cittadini ne venga niente. La statale in questione si raccorderà all’altezza del restringimento della s.s. 534 in c.da Volta del Ponte per poi tagliare verso c.da Pantano Rotondo e continuare verso il fiume Raganello. Uno squarcio che non porterà nessun beneficio alla popolazione né dal punto di vista della viabilità e né dal punto di vista della “visibilità”. Con l’attuale 106 il comune di Cassano vanta ben 3 uscite. Con la costruzione di questa nuova arteria Cassano si ritroverà ad avere una solo uscita e per di più quasi al confine del suo territorio: al raccordo con la s.s. 534.
Quale sarà il beneficio per i turisti che avranno una sola uscita per accedere direttamente al nostro territorio? Quale il beneficio per i pendolari che ogni giorno percorrono la s.s.106?Quale beneficio avranno gli imprenditori ed i loro dipendenti che avranno i terreni espropriati?
La domanda che noi ci poniamo dovrebbero essersela posta anche coloro che hanno acconsentito che questa opera venisse fatta in questo modo nel territorio comunale, Coloro che hanno osannato il Governatore della Calabria quando faceva sembrare quest’opera l’unico modo di rilancio del nostro territorio. Lo stesso che poco più di due anni fa firmò con orgoglio il protocollo per il consumo del suolo 0.
In nessun momento i cittadini sono stati informati dei benefici, ma soprattutto delle conseguenze negative che questa opera porterà. Il consiglio comunale avrebbe dovuto essere il luogo in cui doveva essere resa edotta la gente di quello che avverrà sul territorio.
L’auto-determinazione di una comunità passa da questo, nello scegliere se un’opera è producente per i cittadini che quest’opera dovranno subire.
I cittadini che vedranno sfregiato il territorio, gli imprenditori agricoltori che si vedranno espropriati i terreni con cui danno lavoro ai propri dipendenti, i pendolari che per arrivare a Taranto dovranno andare a Doria per poi tornare indietro. Queste persone dovrebbero decidere se quest’opera sarà producente o no per il territorio.
Ribadiamo di ritenere questa opera pubblica assolutamente necessaria, ma come Movimento de La Calabria che Vuoi, siamo convinti che così progettata sia un’opera dispendiosa ed ad altissimo impatto ambientale e, pertanto, proponiamo il raddoppio della statale già esistente. Raddoppiare la statale garantirebbe ugualmente il miglioramento della viabilità, non privando Cassano delle uscite esistenti e senza deturpare il territorio.
Cassano allo Ionio, 03.10.2017
Movimento della Calabria che Vuoi
Il segretario
Giuseppe Pescia