Un susseguirsi di accuse ed offese. Una lotta alla sopravvivenza tra chi c’era e lo Stato, tra chi c’era e le maldicenze. La Gazzetta del Sud di sabato u.s. racconta, in modo molto blando ad esser onesti, di piccoli episodi che avrebbero portato allo scioglimento del consiglio comunale di Cassano Allo Ionio per infiltrazioni mafiose; in realtà si accenna ad un particolare funerale cui il sindaco avrebbe partecipato e ad elargizioni fatte dall’Ente alle persone più bisognose di Cassano senza presentazione di istanze e senza idonea graduatoria. Non conoscendo quale sia il funerale additato la notizia non ci impressiona anche perché usanza del sindaco è sempre stata quella di rappresentare il proprio cordoglio alle famiglie colpite da un lutto . Un dubbio forse ci assale in merito alla seconda notizia poiché solo di recente e quando già si respirava aria di scioglimento, l’ente ha emanato un regolamento per gli aiuti alle famiglie bisognose senza però, scoprimmo più tardi, prevedere lo stanziamento finanziario per le possibili richieste; le domande dunque da dove avrebbero trovato copertura finanziaria? L’approvazione di certo, era rimessa al giudizio finale del sindaco. Ma non ci sembrano queste motivazioni così gravi da poter portare allo scioglimento, tuttavia, continuando a leggere l’articolo si apprende che atti politici ed amministrativi hanno indotto la commissione di accesso agli atti a decidere un tale triste destino per la comunità di Cassano. In effetti, pare ci sia un dossier, secondo le indiscrezioni circolate, di 200 pagine e che ovviamente non possono essere riassunte in un articolo di giornale e che naturalmente sono coperte dal segreto istruttorio. Perché è solo il sindaco che ad ogni nuova notizia sussulta e si divincola con motivazioni più o meno valide? Dov’è l’ex minoranza e cosa pensa di un simile stato di fatto? Perché non danno voce a quei cittadini che li hanno votati e sostenuti?
Una cosa è certa, i colpevoli non li troveremo mai sui post di Facebook o nelle pagine di un giornale e nemmeno nei pettegolezzi da strada. Le colpe sono un po’ di tutti, di chi ha agito, di chi ha elargito, di chi è stato favorito, di chi sapeva ed è stato zitto, di chi ha visto ed ha lasciato fare… La verità, a nostro avviso, è una sola, che Cassano sta vivendo una delle più tristi pagine della sua storia. Cacciati e cacciatori (se davvero esistono), alla fine sono tutti uniti sotto un unico nome Cassano Allo Ionio ed oggi è l’intero paese ad essere additato come mafioso.
Non è così che pensiamo al nostro paese, non è questo che immaginavamo quando abbiamo deciso di metterci la faccia. Abbiamo immaginato un popolo laborioso capace di crescere e riprendersi la sua rivincita su chi gli ha fatto del male. Abbiamo un sogno, fare della nostra Cassano l’esempio da seguire, perché da qui possa ripartire la rinascita dell’intero Sud. LO GRIDIAMO FORTE: “NOI NON SIAMO MAFIOSI”.
Cassano Ionio, 19.12. 2017.
Il Presidente Il Coordinatore
Dott.SSa Antonella Mancuso Nino VIRARDI
Rif.:
Nino Virardi
Tel 3473362081
Mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.