La Commissione Straordinaria che da circa due mesi, a seguito dello scioglimento anticipato degli organi elettivi amministra la Città di Cassano All’ionio, composta da Mario Muccio, Roberto Pacchiarotti e Rita Guida, ha discusso e approvato, entro il termine previsto dalla norma in materia, il "Piano triennale di prevenzione della corruzione e per la trasparenza 2017-2019". La legge n. 190/2012, riguardante le "Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell'illegalità nella pubblica amministrazione", prevede, infatti, che le singole amministrazioni adottino un "Piano Triennale per la Prevenzione della Corruzione" e lo aggiornino annualmente, "a scorrimento", entro il 31 gennaio di ciascun anno.
Il "Piano” licenziato, comprende un allegato e più schede. Nell’atto deliberativo, adottato dall’organo commissariale con i poteri della giunta municipale, il responsabile per la prevenzione della corruzione e della trasparenza, ovvero, il segretario generale dell’ente, dottor Antonio Fasanella, è stato incaricato di provvedere alla pubblicazione del nuovo Piano nell’apposite sezioni di Amministrazione trasparente. I responsabili dei servizi, a loro volta, dovranno provvedere, ciascuno per la propria competenza, all’adozione delle misure previste nel piano. L’atto è stato dichiarato immediatamente esecutivo e pubblicato sul sito istituzionale del comune. Il piano triennale di prevenzione della corruzione, fornisce le linee guida per programmare attività di prevenzione e lotta alla corruzione nella Pubblica Amministrazione e pone le basi affinché le P.A. possano sviluppare dei piani triennali anticorruzione, nel rispetto della legge 190/2012. Il Piano, ha la funzione di creare un contesto sfavorevole alla corruzione mediante azioni di individuazione, tra le attività dell’ente locale, di quelle con più elevato rischio di corruzione. Rappresenta, pertanto, lo strumento attraverso il quale l’amministrazione sistematizza e descrive il processo finalizzato a definire una strategia di prevenzione del fenomeno corruttivo. In esso si delinea un programma di attività derivante da una preliminare fase di analisi che, in sintesi, consiste nell’esaminare l’organizzazione dell’ente in questione, le sue regole e le sue prassi di funzionamento in termini di “possibile esposizione” al fenomeno corruttivo. Da tale programma di attività, viene desunta l’indicazione delle aree di rischio e dei rischi specifici, delle misure da implementare per la prevenzione in relazione al livello di pericolosità dei rischi specifici, dei responsabili per l’applicazione di ciascuna misura e dei tempi.
Lì, 01.02.2018 Il Capo Ufficio Stampa – Mimmo Petroni