ALLEGRIA ALLEGRIA, diceva il mitico e mai dimenticato Mike Bongiorno, stesse parole che gridano ai quattro venti i sindaci dell'Alto Jonio che in cambio di qualche briciola da spendere in cosette certamente non di urgente necessità, plaudono allo sperpero inutile di danaro pubblico per la costruzione di una strada che "squarterà" letteralmente la parte centro-settentrionale della Piana di Sibari. Una quattro corsie che collegherà Sibari a Trebisacce per la modesta cifra di un MILIARDO di Euro. Può sembrare una bazzecola, ma vi invitiamo a riflettere cari lettori: un miliardo di Euro è pari a 2mila miliardi di vecchie lire. Fino a pochi anni fa con una cifra simile si poteva rifare l'intera 106 da Taranto a Reggio! Che questo collegamento fosse da potenziare é condivisibile e facilmente si poteva ovviare semplicemente raddoppiando l'esistente 106 a costi notevolmente inferiori, come è stato ben sperimentato in Basilicata. Ben altre sono le tratte della 106 su cui si dovrebbe intervenire prima di qualsiasi altro luogo: la tratta Amendolara-Montegiordano per esempio, o la Sibari-Rossano, o ancora verso sud, la Rossano-Cariati. Invece si è deciso di intervenire proprio lì dove, tutto sommato, il traffico è ancora abbastanza scorrevole.
Da anni in molti si battono perché il governo e l'ANAS prendano in considerazione il raddoppio, laddove possibile, dell'esistente, tra questi l'avvocato Rinaldo Chidichimo, l'associazione RASPA Rete Autonoma Sibaritide e Pollino per l'Autotutela), operante nell'alto Ionio, l'architetto Maurizio Silenzi Viselli e tanti altri, le cui osservazioni rimangono però inascoltate, mentre invece esulta il presidente dell'Associazione "Basta vittime sulla strada statale 106", Fabio Pugliese, come se con la nuova tratta Sibari-Trebisacce sarebbero definitivamente eliminati i pericoli che invece rimarranno nelle tratte sopra-menzionale. Il territorio rimarrà devastato, frazionato, ne verrà compromessa la valenza paesaggistica, ma ai nostri sindaci interessa poco, importante è avere quei quattro soldi da sperperare, accontentando forse qualcuno dei tanti lecchini al loro seguito. Ma andiamo a vedere cosa dovrebbe finanziare l'ANAS come "opere compensative" per lo sfregio che l'area interessata dovrà subire. (Già il fatto stesso che venga usato il termine "compensativo" fa sospettare che comunque si tratta di una danno al territorio e, conseguentemente, ai cittadini che lo abitano)
Comune di Cassano:
1) Strada di collegamento tra il quartiere "Centro Servizi di Sibari e la vecchia SS106" - un'opera questa che da almeno 20 anni molti cittadini di Sibari, tra cui il compianto Vincenzo Antolino, auspicavano e che mai nessun sindaco ha voluto prendere sul serio, strada di poche decine di metri realizzabile con spesa irrisoria.
2) Pista ciclabile costiera (in buona parte già esistente) e copertura di un canale di scolo.
Comune di Francavilla: Riqualifica di Via Nazionale.
Comune di Cerchiara di Calabria;
1)Strada di accesso al plesso termale "Grotta delle Ninfe"
2) sistemazione viabilità contrada Piana.
Comune di Villapiana: Riqualificazione del Lungomare.
Come qualsiasi cittadino che conosce il territorio, può facilmente arguire si tratta proprio di spiccioli, ossi gettati ai cani, mentre il malloppo consistente nei duemila miliardi di vecchie lire finirà, come sempre, per ingrassare i soliti titolari di appalti, sub-appalti e appaltini vari.
Si è concluso da poco il processo di Roma Capitale, non è che se ne dovrà aprire tra qualche anno uno, dalle nostre parti, dal titolo SIBARI SOTTERRATA?
Si, dalla stupidità, dall'arroganza e, soprattutto, dall'ignoranza, qualità tutte condite da una buona dose di "INGORDIGIA", alla faccia della tanto decantata "salvaguardia del paesaggio".
Antonio Michele Cavallaro
Giusto per ricordare vi invitiamo a ri-leggere una recente nota satirica dell'amico Maurio Silenzi Viselli sull'argomento trattato: