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LA SINISTRA (SIC) SU MARTE

Disco volante per Marte.jpgLa sinistra (sic), serrate le fila, ha deciso di ampliare e rafforzare la sua incisiva linea politica: da un provinciale teatro nazionale od europeo o intercontinentale, ad un contesto più ampiamente cosmico.

Per la prima volta, e per uscire dall'angolo dell'irrilevanza, tutte le particelle atomiche della sinistra hanno deciso di convergere, se non su di un unico leader, su di una concorde visione galattica.

Questa nuova "Grande Armada", dopo aver deciso di sostituire, nel simbolo dell'unione, il vetusto ramoscello di ulivo, con un più dinamico e futuribile disco volante, ha esplicitato la volontà di rivolgere la sua attenzione sociale ed economica all'intera galassia.

Come possiamo risolvere, si sono chiesti con viva passione, l'impossibilità, solo per dirne una, a farlo, dei Marziani che volessero emigrare presso di noi?

L'operazione, hanno sottolineato, laddove dovesse rendersi possibile con appropriati ponti interspaziali, permetterebbe, ad esempio all'Italia, di rifilare agli eventuali beccaccioni galattici, in un quadro di scambi commerciali e culturali, sia corpose quantità di titoli del debito pubblico (stampati come le stelle, in milioni di milioni), sia le nostre eccellenze produttive (pizze, spaghetti e mandolini).

Le componenti dirigenziali di più specifica competenza economica, hanno fatto notare le ricche ricadute finanziarie che si potrebbero produrre dalla tentata, e molto più complessa, integrazione di soggetti dal colore verde, e per di più dotati di antenne e naso a trombetta: servirebbero risorse, altro che limitate a 35 euro giornalieri procapite!

Diversi cervelloni, di non seconda fila, hanno anche evidenziato i possibili vantaggi per la nostra bilancia commerciale, che vedrebbe pari a zero l'importazione delle sciocchezze prodotte dai Marziani, mentre s'immagina una spasmodica attrazione, da parte di quegli ingenui nanerottoli, per quelle prodotte da noi.

Non solo, ha azzardato qualcuno allargando il panorama di convenienze, ma i nostri rappresentanti politici di sinistra, notoriamente privi di efficace presa sui terrestri, nelle piazze marziane, esibendosi in una lingua sconosciuta per gli astanti, potrebbero ricevere corposi consensi, dando l'impressione di chissà quale profondità filosofica e sociale espressa nei loro strampalati comizi.

Sembrerebbe già definito il gioioso inno: "Faccetta ve...e... rdee, bella Marzia... a... naa, aspetta e spera che già l'ora s'avviciinaa...". Zum, zum.

 

Maurizio Silenzi Viselli

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