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ANNO NUOVO PIÙ PEGGIORE ASSAI (Parere giornalistico)

PASSAGGIO 2019-2020.jpgSe oggi il "Passeggere" del Leopardi chiedesse ad un venditore di giornali che cosa pensi del nuovo anno, gli risponderebbe: «A leggere i giornali che vendo sarà più peggiore assai illustrissimo!».

Ma poniamoci lo stesso quesito ascoltando il dialogo che ho carpito casualmente nell'incontro tra il vecchio anno ed il nuovo.

2018: «Ciao sbarbatello, ti cedo il passo.».

2019: «Era ora che togliessi il disturbo vecchio rincoglionito. Ne hai già combinate abbastanza. Solo in Italia, per dirne una, il 4 marzo hai decapitato la sinistra.».

2018: «Beh, veramente, si è trattato di un semplice e ricorrente suicidio. Pensare, per far comodo alle Multinazionali, d'imporre un rimescolamento di popoli, può aver dato ad alcuni un tornaconto economico, ma certo poco serviva ad una nazione, già sovrappopolata ed in grave crisi economica, un qualsiasi afflusso migratorio. E l'arroganza del modo, come sempre, richiama un'altrettanta, e maggiore, arroganza di risposta.».

2019: «Bene, ora starà a me restituire loro pan per focaccia. Guarda i giornali come annunciano trionfali il mio ingresso: ci sarà ancora più crisi economica ed il governo non riuscirà a dare sollievo alla povertà, anzi, si creeranno ancora più poveri. Mattarella nel suo discorso ha dato la linea: "Voglio ringraziare i milioni di immigrati...", ed i Sindaci sinistri subito si sono allineati: non accettiamo limiti all'accoglienza!". Alla fine gli Italiani se ne dovranno fare una ragione: sloggiare! Aria! Pussate via retrogradi! Largo all'uomo senza radici, cultura o tradizioni! Il panino con polpetta, annaffiato da Coca Cola, trionferà!».

2018: «Ah, a Roma direbbero che je volete levà la sete cor prosciutto.».

2019: «Beh, volendo proprio sintetizzare, direi di sì.».

2018: «Eeh, tu sei giovane ed ancora ignorante. Se avrai modo di studiare la storia capirai, forse, che i poveri sanno diventare, se disprezzati, molto cattivi e molto vendicativi. Io, per ora, li ho lasciati con un barlume di speranza, forse mal riposta, ma sempre speranza. Non vorrei che al prossimo 31 dicembre tu uscissi di scena, non come me, sulle mie gambe, ma in una barella di rianimazione.».

Poi si sono salutati, molto freddamente devo dire. Mentre io, da sempre uomo di grande cuore, saluto i lettori ed il nuovo 2019 con l'affetto di sempre, perché, come diceva Oscar Wilde: "Se si dice la verità si è sicuri di essere scoperti, prima o poi".

Maurizio Silenzi Viselli

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