L'Italia, come tutte le grandi aziende del pianeta, potrebbe cedere alcune sue componenti che considera poco produttive.
La Sibaritide ad esempio. Per gli amministratori centrali ed i suoi delegati territoriali essa vale meno del tipico fico secco nemmeno buono per celebrare nozze.
Sembra che l'affare, già appena ventilato negli ambienti economici internazionali, avrebbe fatto subito drizzare le furbe orecchie dei suoi manager, che avrebbero immediatamente attivato i loro 007 per essere informati sul prodotto.
Questi spioni, privi dell'anello al naso e sveglia al collo dei dirigenti nostrani, sembra che abbiano approfondito la questione andandosi a leggere due pubblicazioni nascoste ed impolverate nelle cantine della Sibaritide: "Sibari, questa sconosciuta?" e "Trebisacce svelata", edite da Rotary Club Corigliano Rossano, Pro Loco di Trebisacce e Sybaris Tour.
I contenuti, che sarebbero stati trasmessi segretamente ai manager, hanno evidenziato la presenza delle vestigia della più grande città dell'Occidente arcaico Sybaris, non dove ignorantemente hanno tentato di collocarla alcuni sedicenti archeologi della domenica, con il consenso degli storici locali, e non, formatisi al sentito dire del ciabattino sotto casa, ma in un altrove ancora sepolto ma molto ben precisato e dimostrato.
Non solo ma avrebbero, sempre segretamente, evidenziato le altre squisite presenze descritte nei volumetti, sull'altura di Broglio, inerenti una zona dedicata con templi alla più importante divinità arcaica: Dioniso.
Questi manager, non dediti, come alcuni dirigenti nostrani, a solo grattarsi le smisurate panze, avrebbero potuto anche approfondire le origini e le affascinanti storie di tutti i centri abitati ricadenti nel comprensorio.
Insomma, avrebbero pensato i volponi, qui, al prezzo dei fichi secchi, ci possiamo appropriare di un tesoro culturale ed economico di prima grandezza mondiale.
Nel pacchetto a saldo, avrebbero segnalato gli 007, ci sarebbe anche uno dei porti turistici più grandi del mediterraneo, attualmente attappato all'ingresso, ed un altro grande porto commerciale attualmente usato dagli sfaccendati del posto come portacenere per le cicche.
Nella relazione pare sia stata descritta anche la presenza di una delle piane più fertili ed irrigabili del pianeta Terra, ed un ambiente globale di struggente bellezza.
Nella confezione, hanno letto esterrefatti, ci sarebbe anche un finanziamento di 1 miliardo e 400 milioni per un 3° Megalotto che, a differenza dei cretini incapaci correnti, potrebbero utilizzare per metà a raddoppiare lo stradone già esistente, e per l'altra parte a sistemare porti ed effettuare scavi archeologici e valorizzazioni.
I manager, sbalorditi, pare abbiano iniziato uno scambio epistolare tra di loro, per evitare che una frenetica lotta di rialzo all'asta dell'eventuale prezzo da fichi secchi, possa trasformare l'affare del secolo in un'acquisizione proporzionata al suo reale smisurato valore.
Sembrerebbe che fino ad ora non sia trapelato niente di queste grandi manovre, infatti, i dirigenti locali hanno organizzato nel Museo Archeologico della Sibaritide, una bella manifestazione musicale sul "Tango, questo sconosciuto?". Trallallallero, zum, zum.
Maurizio Silenzi Viselli