Un altro amico carissimo è partito per il mondo dei più: Leonardo Galizia, per gli amici che come me lo conoscevano fin dai tempi dell'infanzia era affettuosamente Narduzz. Era di qualche anno più giovane, ed io, che frequentavo il fratello maggiore Salvatore, lo ricordo ragazzo che cantava da tenore nel coro della cattedrale guidato da mons. Francesco Spingola e poi, dopo la mia partenza da emigrante per l'estero, puntualmente lo incontravo durante le vacanze a Cassano animatore di un gruppo di giovani, straordinari portatori di idee di quella sinistra, magari un po' dogmatica, ma pura, pulita, non ancora inquinata dal clientelismo becero che ha portando al fallimento della democrazia in nome di una ditocrazia spudorata e senza limiti, che lui ha sempre avversato. Leonardo, aveva scelto di svolgere una professione che gli ha permesso di estrinsecare tutte le sue doti di umanità, generosità e di attenzione verso i più deboli: l'infermiere.
E infermiere è stato di elevatissima professionalità sempre pronto anche a contestare quando i diritti degli ammalati venivano scalfiti. Il male che negli ultimi mesi ci ha portato via molti amici, ha colpito inesorabilmente anche lui e ieri, in un ferragosto strano, senza il solito sole abbacinante, quasi a voler anche il cielo dimostrare la sua tristezza, Narduzz se n'é andato, lasciando nel dolore la famiglia e gli amici ai quali era molto legato. La foto in alto la scattai nel 2007, durante un convegno, ed è così che lo ricorderò per sempre, col suo sorriso intelligente mai sguaiato che nascondeva un'anima gentile e pura. Incontrerai la tua cara mamma lassù, che ti ha preceduto di poco, e insieme al tuo papà ritroverai la pace. Io non ti dimenticherò mai.
Tonino Cavallaro