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A RAB(B)IA (E)SAUDITA: ASSAD VIENI IN ITALIA

Saluti dall'albergo Sabbied'oro.jpgL'Italia si sa è paese d'accoglienza. Chi fugge dalle bombe è benvenuto. L'ultima vittima, solo in ordine di tempo, è Assad, tempestato di missili da Trump. Lo accoglieremo a braccia aperte quel vecchio lestofante bombardato.

Per equanime atteggiamento accoglieremo anche quelli bombardati da lui.

E, col nostro cuore grande, riceveremo anche quelli dell'Isis: pure loro, meschini, bersagli delle cannonate.

Porte aperte, perché no, ai mitragliati dall'Isis.

Va da sé che dovremo tenerli separati. Assad ed i suoi fedeli potremmo sistemarli nella Calabria meridionale, mentre i ribelli in quella settentrionale.

All'Isis concederemo la Basilicata, mentre le loro vittime potrebbero essere acquartierate in Puglia.

Per le spese inerenti (costerà ficcarli tutti in albergo), Renzi, appena riapprodato a Palazzo Chigi, batterà i pugni sul tavolo dell'Europa onde usufruire di ulteriore "flessibilità" (spese in debito pubblico).

Per quanto riguarda le inevitabili distruzioni totali delle cittadine ospitanti, diventate teatro di guerra, basterà spacciarle come danni collaterali all'accoglienza.

Ci saranno, è ovvio, altri profughi, questa volta dalle stesse regioni accoglienti, che, con un ordine preordinato, occuperanno via via le altre regioni italiane. Fino a saturazione e distruzione totale della Nazione.

Del resto si tratterà solo di anticipare di qualche anno il processo già in atto.

Poi, diventati totalmente profughi, potremo fregiarci dello status di richiedenti asilo alla Germania della Merkel, che, benevola, c'inquadrerà tutti nelle catene di montaggio delle sue fiorenti fabbriche.

Il mostruoso debito pubblico risultante ci sarà scalato a comode rate mensili dal nostro salario.

Maurizio Silenzi Viselli

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