IGNORANTI DISTRUGGONO L'EUROPA FONDATA DA CLAUDIO (ED ALTRO SULLA CALABRIA).
(foto. TABULA CLAUDIANA) L'imperatore "repubblicano" Claudio, nel 48 d.C., con un discorso al Senato, decretò l'accesso delle provincie all'amministrazione del territorio controllato da Roma: di fatto fu la fondazione dell'Europa. Restavano ferme, ed anzi valorizzate, le specificità locali e la convergenza sui valori della Pace, della Giustizia e l'aspirazione alla Felicità già proclamati da Augusto.
Il testo del discorso ci è noto perché ritrovato fuso in bronzo a Lione (Tabula claudiana).
Dopo duemila anni degli sciocchi e presuntuosi ignoranti stanno distruggendo quell'idea d'Europa, trasformandola in un serbatoio di sopravanzo degli eccessi demografici del continente africano e mediorientale.
Non solo, ma stanno sviluppando regolamenti produttivi tendenti ad eliminare proprio quelle eccellenze tradizionali presenti sul territorio.
In poche parole hanno creato le condizioni per la formazione di un minestrone umano e produttivo indigeribile, uniforme e privo di qualsiasi radice culturale.
Per descrivere il livello del danno mi viene in mente soltanto quello che intendeva provocare Hitler con la creazione di un unico individuo di razza ariana superiore.
Per evidenziare la qualità di quel disegno europeo, nel mio "Il Porto di Roma" ho definito la vera storia della grandezza del pensiero romano, dalla sua nascita fino alla ricostruzione del governo del genio misconosciuto di Claudio (compresa la ricostruzione del porto imperiale: forse la più grande opera pubblica della storia).
Aggiungo che, in due successivi saggi, inseriti, su suggerimento dell'amico Giulio Andreotti (il quale, mi piace ricordare con orgoglio, mi presentava come "un uomo di grande qualità"), nelle vicende di un personaggio di fantasia, ho ricostruito la nascita, grazie a Roma, della storia francese, e, grazie a Claudio (urbanista che sarebbe ancora oggi avveniristico), la fondazione di Lucotocia (attuale Parigi) e Londinium (Londra): "Alla scoperta della città sparita" ed "Orrore e Mistero a Londra" (ancora inedito per l'esistenza attuale di un contesto culturale che privilegia la menzogna storica e la vacuità sociale).
Ora dell'altro.
Essendomi trasferito da Roma in Calabria alla ricerca di una tranquillità finale (dopo essere stato, tra l'altro, Delegato di Italia Nostra per tutta la vasta fascia costiera di Roma), ho donato, gratis, a questo affascinante territorio, due ricerche e pubblicazioni: "Trebisacce svelata", sulla storia della città e del suo sito Broglio dedicato a Dioniso, la più importante divinità arcaica, e "Sibari, questa sconosciuta?" sulla storia e reale posizione di Sybaris (attualmente dichiarata presente, dai soliti ignoranti, nell'unico punto in cui non potrebbe stare: cioè sotto Thurii greca e Copia romana, notoriamente site a sei chilometri di distanza dalla città arcaica).
Anche qui, Governatore ed amministratori, non solo hanno voluto ignorare questi due studi, senza nemmeno attivare delle poco costose indagini geomagnetiche che, laddove di esito positivo, sarebbero in grado, dopo il recupero e la valorizzazione delle relative vestigia, di rilanciare l'economia calabrese, ma addirittura stanno appoggiando il demenziale progetto urbanistico del 3° Megalotto Anas Sibari-Roseto, il quale, ad un costo stratosferico (chissà perché eh? Si chiederebbero Piercamillo Davigo o Nicola Gratteri) distruggerebbe, sia il prezioso paesaggio, sia seppellirebbe per sempre, passandoci sopra, proprio il sito di Sybaris: la più grande città dell'occidente arcaico.
Ecco, vedete quanto danno dei quaquaraquà (nel migliore dei casi) possono fare, e stanno facendo, all'Europa, all'Italia, alla Calabria e, di fatto, al mondo intero?
Buon Natale ai miei lettori.
Maurizio Silenzi Viselli architetto
Vista prospettica del porto imperiale di Roma