Ieri 2 maggio, in diretta televisiva, per la ennesima volta consecutiva le ampolle contenenti il sangue di san Gennaro, appena estratte dalla cassaforte, erano già allo stato liquido, come capita continuamente da anni anche durante la visita a Napoli di papa Francesco.
Bisogna concludere oramai che il prodigio (non chiamiamolo miracolo, perché anche la Chiesa non lo riconosce) ha trovato finalmente una spiegazione.
In attesa che indagini serie, eseguite da una commissione internazionale di scienziati, sulle tante ampolle di sangue, appartenenti a santi meno famosi, ma soprattutto di proprietà di nobili famiglie napoletane, possa chiarire definitivamente la natura del fenomeno, sarebbe troppo indiscreto chiedere perentoriamente di collocare una micro telecamera nella cassaforte dove sono conservate le ampolle del patrono di Napoli ed osservare se per caso durante i mesi trascorsi tra un prodigio e l’altro, lo scioglimento non si ripeta continuamente e non unicamente nelle occasioni canoniche?
Per il prestigio di San Gennaro sarebbe un brutto colpo, ma finalmente Napoli potrebbe entrare a testa alta nel mondo contemporaneo.