(foto: Leone Cavallaro con il suo dipinto) Quando Jacques-Louis David, pittore neo-classico francese, immortalò su tela Napoleone a cavallo mentre attraversava le Alpi per raggiungere l’Italia e scacciare gli austriaci, non pensava sicuramente che il suo dipinto sarebbe divenuto, tra i tanti che realizzò, oggetto di attenzione da parte di un amante della pittura, che si dilettava a far copie di dipinti famosi senza aver mai frequentato corsi specifici o scuole d’arte. Questo è accaduto, proprio quì in un angolo nascosto della “Calabria Citra” , come Napoleone stesso chiamò la provincia di Cosenza, sulle sponde dell’alto Ionio e, quel che più conta, in casa di un mio stretto congiunto, mio fratello Leone.
Da molti anni mio fratello ha l’hobby della pittura, ma non quella che ti costringe a inventare ed a creare nuove forme con grande dispendio di energie mentali, bensì quella che ti porta ad ammirare opere di artisti che hanno lasciato tracce indelebili nella storia dell’arte e che ti spinge a penetrare anche nei minimi dettagli un dipinto nel tentativo di “copiarlo”.
E’ così che il mio unico fratello, circa 40 anni fa, cominciò a dare corpo alla sua improvvisa passione: riproducendo, con una tecnica molto personale, dapprima due dipinti del maestro della corrente “metafisica” Giorgio De Chirico e poi di altri autori, noti e meno noti, che maggiormente colpivano la sua fantasia, fino a giungere nello scorso anno a scegliere il famosissimo dipinto di Jacques-Louis David.
(foto: dipinto originale 260x221) Dopo mesi di lavoro, non continuo in verità, ecco terminata la sua opera, non si tratta di un’imitazione da professionista, direi più che altro, un’interpretazione molto personale e interessante di un dipinto famoso.
Personale, perché la tecnica utilizzata non ha nulla a che vedere con l’originale; interessante perché, comunque il risultato ottenuto, pur richiamando immediatamente alla mente il famoso dipinto, costringe ad osservarlo con maggiore attenzione anche nei dettagli per la meraviglia di come una normale persona, dotata però di grande manualità e intuizione tecnica, possa riuscire a reinterpretare un dipinto importante.
Fra i familiari e i nostri amici, il tempo del Corona Virus sarà ricordato anche per essere stato impiegato da Leone per la realizzazione del suo desiderio.
Giusto per dare qualche breve supplemento d’informazione ricordiamo che il quadro originale ha dimensioni molto maggiori (260x221 contro 60x74) della copia di Leone Cavallaro e fu ordinato dallo stesso Napoleone per regalarlo al re di Spagna in occasione, appunto, dell’attraversamento delle Alpi col suo esercito per scacciare gli austriaci dal Nord-Italia e autonominarsi pro-console della Repubblica Cisalpina. Fu in quell’occasione che nacque la bandiera con i tre colori, verde, bianco e rosso che divenne poi la bandiera italiana.
Per la cronaca ricordiamo che l’autore realizzò dello stesso quadro altre quattro copie, tutte oggi in Europa in diverse località; aggiungo, per gli amanti dell’arte pittorica, che a Napoli a Palazzo “Zevallos” in via Toledo, è stata allestita e credo ancora visitabile, la mostra particolare: “David e Caravaggio.
La crudeltà della natura, il profumo dell’ideale” che mette in relazione l’influenza che ha avuto la pittura di Caravaggio sulla pittura francese neoclassica di Jacques-Louis David attraverso il confronto tra due opere di questi grandi artisti.
Grazie a mio fratello ho potuto ricordare anche questo appuntamento a Napoli che, passato questo “malefico” periodo, potremo prendere in considerazione per un viaggetto.
Ancora una piccola curiosità, credo simpatica, Napoleone non attraversò le Alpi a cavallo, tra l’altro non era un granché come
cavallerizzo, ma a dorso d’asino condotto per le redini da un montanaro, come un altro pittore dell’epoca, Paul de La Roche, ha tramandato in un dipinto forse meno avvincente ma molto più aderente alla realtà.
(Foto: dipinto di Paul de La Roche, Napoleone a dorso d'asino)
Antonio Michele Cavallaro
(Foto: Interpretazione copia eseguita da Leone Cavallaro)
(La frase ai piedi del dipinto è stata accreditata a Napoleone, non è presente nell'originale del David, è stata inserita da Leone)