Pubblichiamo con piacere la nota che segue inviataci dall'amico avv. Amerigo Minnicelli, nel trigesimo della scomparsa del dott. Saverio Mitidieri.
CURSUS HONORUM DI SAVERIO MITIDIERI
BIOGRAFIA E CURRICULUM MASSONICO
Tracciato Da Amerigo Minnicelli
Giuseppe Saverio Mitidieri (nella foto) nasce il 20 febbraio 1936 a Palmi (RC) dove la sua famiglia aveva delle proprietà ma ha sempre vissuto a Rossano (oggi mutata nel nome in Corigliano-Rossano dopo un lungo percorso amministrativo di Fusione che lo ha visto tra i più convinti sostenitori).
Laureatosi in Economia, ha sempre esercitato la professione di Imprenditore nel campo delle esattorie locali, in quello agricolo ed in quello edilizio, scegliendo sempre un target particolarmente elevato e di qualità e godendo di grande stima personale e professionale in ogni ambiente della Regione.
Nel 1972 entra nella Massoneria del Grande Oriente d’Italia all’Or. di Cosenza e in particolare nella R.L. Pietro De Roberto dove diviene Maestro Libero Muratore nel 1975.
Nel 1978 insieme ad altri è fondatore della R.L. Luigi Minnicelli N.972 all’Or. di Rossano ed in quello stesso anno ne sarà il primo Maestro Venerabile, seguito da Corrado Minnicelli (senior) al quale era legatissimo. Entrambi interpreteranno quel ruolo senza mai ripeterlo oltre il consentito e in un modo così “tradizionale e rituale” che il suo ricordo resterà indelebile nella mente e nel cuore dei Fratelli di Loggia e non solo.
Consigliere dell’Ordine dal 1982 al 1985, si lega idealmente all’Avv. Enzo Paolo Tiberi personaggio di valore nella Perugia laica del dopo guerra (fu, tra l’altro, Presidente della Regione) e al gruppo che vedeva, in quello di Tiberi, un modus operandi muratorio volto (nella Massoneria e non solo) alla coltivazione di ideali e buone pratiche così elevati da essere d’esempio nella Società. Il tutto in quella particolare Italia di fine Secolo scossa da avvenimenti molto drammatici che già allora tiravano in ballo settori di massoneria tutt’altro che commendevoli ed ai quali si sarebbe dovuto contrapporre l’immagine e l’azione di un Ordine Iniziatico piuttosto dedito ad una costante attività positiva. In tale contesto interno di discussione, negli anni ottanta balza agli onori della cronaca la vicenda oscura e infamante della Loggia P2 di Licio Gelli.
Tiberi, con coloro che gli erano più vicini (anche fuori dalla sua Umbria) come Saverio Mitidieri e tanti altri, si resero subito conto che il Grande Oriente d’Italia aveva bisogno di rafforzarsi proprio nella direzione da essi indicata e pronunciata in tante occasioni scaturite da quei fatti negativi della P2. Il coinvolgimento, suo malgrado, dell’intero GOI era sotto gli occhi dell’intera opinione pubblica nazionale, quindi fu salvato da peggiore sorte dall’instancabile lavorio messo in campo da personaggi di spessore massonico come il docente fiorentino Arch. Delfo del Bino (al tempo Grande Oratore), lo stesso Enzo Paolo Tiberi ed il Gran Maestro Armando Corona. Essi furono tutti intimi del nostro Saverio Mitidieri e tutti furono indiscussi protagonisti dell’uscita d’impasse politico-legale del GOI e persino nel difficile e delicato confronto con la Commissione d’Indagine Parlamentare presieduta dall’on. Anselmi. E qui merita menzione anche lo scomparso fratello On. Costantino Belluscio (ex Segretario della Presidenza della Repubblica al tempo di Saragat). Egli spiazzò l’Aula dichiarando la sua appartenenza massonica, la propria difesa della libertà d’associazione quindi la legittimazione del GOI nel testo della Relazione dal significativo titolo “Ristabilire la verità ed operare con giustizia” che recava allegato un parere pro veritate dell’eminentissimo giurista pubblicista Prof. Massimo Severo Giannini circa il profilo culturale, etico e pertanto lecito, della massoneria stessa e la necessità storica ed attuale della sua esistenza come aggregora di Uomini Liberi e di Buoni Costumi.
Tiberi quindi, per tali motivi, se non forse stato colto così improvvisamente dal male oscuro che lo avrebbe tratto a morte (poco dopo nel 1996), nella tornata elettorale successiva al lungo mandato del GM Corona (otto anni), sarebbe stato il candidato Gran Maestro vincente per la gran parte del popolo massonico. Rebus sic stantibus il naturale candidato alla Gran Maestranza (per i cosiddetti tiberiani ivi compreso Gustavo Raffi anche a dispetto di quel che sarà il suo discusso futuro …) divenne l’arch. Delfo del Bino nella cui Lista “Rafforzare non Rifondare” figurava candidato Saverio Mitidieri alla carica di Primo Gran Sorvegliante. Il risultato vide la prevalenza del prof. Giuliano Di Bernardo in virtù dell’appoggio fornitogli, in limine, dal suo “improvvisato” mentore, Armando Corona.
Dopo l’abbandono (fuga dal GOI) del Prof. Di Bernardo e l’interregno dei Grandi Maestri Aggiunti Eraldo Ghinoi ed Ettore Loizzo, alle successive elezioni (1994-1999) sarà eletto Gran Maestro l’Avv. Virgilio Gaito che nominerà Saverio Mitidieri (candidato in altra Lista) Gran Tesoriere Aggiunto.
[V’è da precisare, al proposito, che a quel tempo l’elezione del Gran Maestro e della Giunta, avvenivano in Gran Loggia straordinaria ad opera dei soli Maestri Venerabili che votavano ogni singola carica vagliando così tutte le candidature e scegliendo, trasversalmente, quelli ritenuti i migliori o i più adatti, a prescindere dalla loro collocazione in Lista.]
Fu così che Egli, per la prima volta, entrò a far parte meritatamente della Giunta del GOI, carica che manterrà fino ad aprile 1999, con un impegno e un’attività incessanti a sostegno della Giunta Gaito a causa delle perduranti difficoltà in cui essa Giunta incorreva, specie in Calabria, dove fu decisivo il contributo dello stesso Saverio alla eradicazione e all’isolamento di certi settori deviati verso la criminalità organizzata, specie, nelle provincie di Reggio e di Vibo Valentia (vedasi anche recenti inchieste DDA).
Le riforme introdotte dopo le elezioni (1999-2004) che vedranno l’ascesa del ravennate avv. Gustavo Raffi, sarà, per Saverio Mitidieri, il suggello della sua grande popolarità presso i Maestri Venerabili che lo vollero Primo Gran Sorvegliante nella prima Giunta presieduta da quel G.M. e con Virgilio Gaito ex Gran Maestro.
Poteva essere quella la stagione della sperata e ritrovata unità e concordia ma i fatti si incaricheranno di dimostrare il contrario, prima di tutto per l’imposizione della nuova legge elettorale non certo fortunata per la base massonica ma, a conti fatti, solo per chi la concepì. Quella Riforma darà, con l’elettorato attivo a tutti i maestri iscritti al GOI anche la inevitabile degenerazione in Comunione improntata all’elettoralismo più sfrenato e diretto quindi anche verso ambienti (i peggiori possibili) che, di norma, si annidano in ciascuna associazione a carattere nazionale, laddove spesso la moneta cattiva scaccia quella buona.
Dal <<mercato delle vacche>> (così definito dal “ravennate” lo spettacolo rappresentato dalla Gran Loggia che, nonostante tutto, lo elesse Gran Maestro) si passerà, rapidamente, come disse qualcuno, al “mercato del gioiello” con il quale mietere consensi, espandere a dismisura l’effettivo degli iscritti e delle logge, con buona pace delle tradizionali sagge selezioni e della ritualità, con l’effetto di finire, un giorno sì e l’altro pure, sui media d’Italia e d’Europa per le cose più turpi e negative commesse da iscritti e dirigenti del GOI agli occhi della pubblica opinione. E ciò a prescindere da condanne penali (forse abilmente scansate) ma a tenore degli Antichi Doveri, posti a base dell’essere o non essere Massoni .
Nel fatidico anno 2004, proprio per arginare questa devianza dagli Antichi Doveri, pur essendo contrario a quella Lista, Saverio Mitidieri, accetterà di parteciparvi perché sollecitato da tantissimi fratelli. Candidatosi alla carica di Gran Maestro per far sì che la Sua elezione fosse lo strumento teso a modificare soprattutto il principio della rieleggibilità voluto e censito costituzionalmente durante il mandato conferito all’Avv. Raffi, questi imporrà la sua ricandidatura con il nuovo sistema elettorale “populista” riuscendo vittorioso per un soffio, lui, Gran Maestro in carica rispetto all’altro privo dell’apparato di governo nell’improbo confronto con tutti i Maestri dell’Ordine sparsi per le 20 Regioni d’Italia, a chiedere il ripristinato del principio di sovranità della Loggia, l’abolizione dell’appannaggio a favore del Gran Maestro e la fine della intoccabilità del GM rispetto alle violazioni dei Regolamenti e persino della Costituzione.
Mitidieri si candidò, ricordiamolo, nella lista “Ritorno al Tempio, Centralità Iniziatica” e fu l’indimenticato e indimenticabile Eroe di una battaglia perduta con onore sul campo delle diseguaglianze destinate ad essere in seguito la regola prevalente nel GOI, alla maniera del Marchese del Grillo ...Tantissimi, da allora fino ad oggi, i fratelli che si riconosceranno in Lui, per voglia e speranza di porre un freno a quello che sarà l’inarrestabile declino dell’autentica Tradizione Iniziatica pluricentenaria del GOI.
Ispiratore, in Roma, dell’Associazione Cenacolo del Libero Pensiero presieduta dall’Avv. Giancarlo Zuccaccia ne sarà il Vice Presidente vicario e l’animatore insieme a molte personalità della cultura nazionale.
In tale veste presente spesso a Convegni e Dibattiti pubblici, negli ultimi anni di vita frequentava e curava la sua Loggia e i tanti fratelli che lo contattavano di sovente da tutta Italia, seguendo l’evolversi dei fatti umani più salienti.
Un male incurabile lo ha strappato ai Fratelli, alla famiglia, alla moglie Marisa e ai figli Oscar, Mauro e Alessia che gli sono stati vicini con amorevole dedizione fino al giorno di sua morte in Roma il 18 aprile 2020.
Oggi, nel trigesimo, sappiamo che Saverio Mitidieri sarà ricordato a lungo anche per quella sua dote umana fatta di generosità e volta ad unire Uomini e Donne liberi, cortesi, amicali che nel loro insieme, laddove non fossero stati da Lui connessi uno con l’altro, forse, non si sarebbero incontrati mai e di certo non sotto la comune "bandiera di umanità, di onestà e di coerenza ai Fondamentali”.
Stringiamoci quindi intorno a quel Simbolo pensandolo già in quel Luogo altro …dove ad attenderlo avrà ritrovato il suo amato Fratello e Maestro Corrado Minnicelli a scambiare l’abbraccio eterno in Dio.