Con il bel tempo si susseguono gli sbarchi in Italia. L'ultimo, in ordine di tempo, l'arrivo a Taormina di una miriade di famelici nomadi da più di 7 paesi.
Ancora una volta la nostra macchina organizzativa di premurosa accoglienza a questi disperati ha perfettamente funzionato.
I numerosissimi disgraziati, una vera e propria corte dei miracoli, dopo essersi trascinati faticosamente sul tappeto rosso steso per loro sul corso della ridente cittadina, tra due ali di folla sgomenta, sono stati subito sistemati in Hotel 5 stelle vista mare. Individuati subito, dalla nostra Intelligence, i 7 eroici scafisti che avevano guidato la marmaglia attraverso le mille difficoltà di avvicinamento alla meta.
Nei vari Hotel, requisiti per la bisogna, sono stati subito soccorsi con un primo aperitivo di Champagne ghiacciato e sfizietti vari a base di aragosta .
Le nostre truppe televisive, sempre pronte ad immortalare i benefici sbarchi migratori, hanno subito intervistato, col solito fare mieloso, i maggiori rappresentanti della soccorsa ciurmaglia. Frasi spesso senza senso logico, ma opportunamente idonee ad esprimere la loro gratitudine per la protezione e l'opulento ristoro ricevuto.
Poi, finalmente, il sontuoso pranzo, servito nella mensa allestita in fretta e furia (foto); momento di convivialità e sollievo per l'interruzione di un fiaccante digiuno che, per alcuni dei miserabili, si protraeva da circa 4 ore.
Si sono colti, tra un banchetto e l'altro, oltre che ruttini di apprezzamento, anche significativi pensieri filosofico - politici.
Uno degli assistiti ha fatto notare, con acume geopolitico, come la fame e gli stenti, in Africa, producano, tra gli effetti collaterali, una grande energia riproduttiva, superiore, statisticamente, a quella dei conigli. E quindi, ha aggiunto, ora che in Italia si registrano tanti nuovi poveri morti di fame, ci potrebbe essere una salutare inversione nel depresso andamento demografico.
Questo interesse per le sorti della nazione, espresso da un rappresentante profugo, ha fatto subito esaltare, da un iscritto al PD, la dimostrazione dell'esistenza già da subito di un concreto processo di integrazione.
Unica nota dissonante nel clima di festosa solidarietà, sempre da parte dei soliti gufi, il barricarsi dei negozi con lastre di metallo e tavoloni di pino, in vista della manifestazione di protesta dei soliti fascistoidi ambientalisti ed antiglobalizzazione.
Maurizio Silenzi Viselli