Curiosando sul web scopro che oggi si commemora Sant'Alessandro di Bergamo, protettore di quella città e di diversi altri comuni italiani, la maggior parte ricadenti in Lombardia. Niente di strano, ogni comunità nel nostro paese ha un Santo Patrono, ma andando a leggere la sua biografia scopro che era nato a Tebe in una data non precisata del 3.o secolo e faceva parte di una legione romana inviata in Helvetia (Svizzera) per tenere a bada quei montanari sempre pronti a menar le mani. Tutta le legione era composta da soldati provenienti dall'Egitto (Tebe era una città egiziana) ed erano cristiani, così come anche il Santo di cui ricordiamo le gesta. Roma non era ancora cristiana e l'allora imperatore e comandante in capo dell'esercito, Massimiano Augusto, pagano, la sera prima di un'importante battaglia, ordinò alle truppe di sacrificare agli dei. Alessandro e tutti gli altri cristiani rifiutarono di obbedire a quell'ordine, per loro sacrilego, e Massimiano li fece decimare, ordinando ad ogni rifiuto una ulteriore decimazione fino a quando di quella legione restarono vivi pochissimi soldati. Alessandro in qualche modo riuscì a fuggire, ma più tardi fu preso e decapitato non senza prima aver compiuto alcuni miracoli.
Quel che mi colpisce di questa storia è che molti bergamaschi, soprattutto fra i tifosi di calcio, lanciano invettive anche pesanti contro giocatori di squadre avversarie sol perchè hanno la pelle scura, mentre il loro Santo protettore, che magari hanno anche venerato in chiesa, è un africano proprio come quelli contro cui lanciano pesanti e feroci epiteti. La riflessione che mi viene spontanea è semplice, noi italiani, tutti da nord a sud, siamo ibridi (per non usare un termine più pesante) discendenti di un tale eterogeneo miscuglio di popoli che non dovremmo avere remore nei confronti di alcun essere umano da qualsiasi posto provenga. Talvolta ce ne scordiamo ed agiamo esattamente come l'imperatore Massimiano, certo non possiamo ordinare decimazioni, per fortuna, ma riusciamo ad offendere chiunque non sia riconoscibile come nostro simile semplicemente partendo da discutibilissime caratteristiche somatiche. Tolleranza e moderazione devono essere alla base del vivere civile nel rispetto vicendevole della persona umana. Tolleranza zero, invece, per chi approfitta della sua posizione per truffare e ingannare i cittadini per il tornaconto personale o dei propri accoliti sodali; senza ricorrere alla decimazione ma una decina di frustate a schiena nuda farebbero un gran bene. Evviva Sant'Alessandro di Bergamo Martire e Buon Onomastico a chi porta il suo nome.