Una grave crisi di frequenze si è abbattuta sui luoghi dove normalmente (si fa per dire) si verificano molti miracoli: Lourdes, Machu Picchu, Altopiano Urulu, Peak Kailash, Houston, Tarshiha, solo per dirne alcuni.
In quei luoghi, insomma, dove, o per mano divina, o per il loro alto campo energetico, può accadere di guarire dai mali del corpo o dell'anima.
Crisi, voglio precisare, non stabile, ma periodica, o meglio occasionale: coincidente con l'approssimarsi di elezioni politiche in Italia.
In tale frangente sembrerebbe come se tutte le forze soprannaturali del cosmo si concentrassero sulla nostra, generalmente disastrata, penisola.
Ed ecco allora che tutti i sofferenti del mondo abbandonano i luoghi che solitamente frequentano, alla ricerca di un qualche miracolo, per convergere qui da noi.
Accade ad esempio che vecchi tromboni, i quali in gioventù sprizzavano energie, in genere truffaldine, e che oramai ultraottantenni si pensavano sopiti nella quiete della demenza senile, ricompaiono con la rinnovata ferocia dei trent'anni, decisi a saccheggiare senza pietà, e con più spavalda boria delinquenziale, altre ricchezze.
Oppure che cascherini di pizzicagnolo, già in precedenti eventi miracolosi elettorali elevati al rango di statisti, e poi, ridiscesi, in tempi normali, nelle meritate paludi della mediocrità funzionale, al riaccendersi dell'atmosfera elettiva, vengano di nuovo esaltati alla guida delle maggiori formazioni politiche della nazione.
Per non parlare di personaggi che nel quotidiano vengono definiti perdigiorno, o sfaccendati, ma che in tali occasioni elettive appaiono improvvisamente, diciamo miracolosamente, in televisione, a dire la loro, con sottotitolazioni quali: Filosofo, Sociologo, o, pur spesso semianalfabeti, Scrittori.
È evidente come la dimensione di tali eventi soprannaturali possa colpire l'immaginazione delle folle disperatamente alla ricerca di prodigi molto minori.
Anche la povertà, laddove considerata un malanno, si finisce per credere che qui da noi possa trovare ristoro. Basti pensare che debiti stratosferici vengono facilmente cancellati con una semplice dichiarazione d'intenti. O carichi fiscali, da sempre cresciuti a dismisura, vengono ridotti con astrusi calcoli cabalistici.
E, prodigio nel prodigio, mentre negli altri santuari, per ingraziarsi l'implorato, occorre presentarsi con moccoli accesi, o fiori, o toccanti preghiere d'intercessione recitate a ginocchioni su aspre salite o ruvidi scalini, qui no, basterà vergare una semplice crocetta su di una scheda elettorale.
Qui da noi insomma, come direbbero i Francesi: c'est plus facile. Oh la la la, c'est magnifique!
Maurizio Silenzi Viselli.