Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Luca 24,35-48.
In quel tempo, di ritorno da Emmaus, i due discepoli riferirono ciò che era accaduto lungo la via e come avevano riconosciuto Gesù nello spezzare il pane. Mentre essi parlavano di queste cose, Gesù in persona apparve in mezzo a loro e disse: «Pace a voi!».
Stupiti e spaventati credevano di vedere un fantasma.
Ma egli disse: «Perché siete turbati, e perché sorgono dubbi nel vostro cuore? Guardate le mie mani e i miei piedi: sono proprio io! Toccatemi e guardate; un fantasma non ha carne e ossa come vedete che io ho».
Dicendo questo, mostrò loro le mani e i piedi.
Ma poiché per la grande gioia ancora non credevano ed erano stupefatti, disse: «Avete qui qualche cosa da mangiare?».
Gli offrirono una porzione di pesce arrostito;
egli lo prese e lo mangiò davanti a loro.
Poi disse: «Sono queste le parole che vi dicevo quando ero ancora con voi: bisogna che si compiano tutte le cose scritte su di me nella Legge di Mosè, nei Profeti e nei Salmi».
Allora aprì loro la mente all'intelligenza delle Scritture e disse:
«Così sta scritto: il Cristo dovrà patire e risuscitare dai morti il terzo giorno e nel suo nome saranno predicati a tutte le genti la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme.
Di questo voi siete testimoni.
COMMENTO DI DON MICHELE MUNNO
Riflettiamo “insieme” sulla Parola di Dio della Domenica
15 aprile 2018
III Domenica di Pasqua – B
(At 3,13-15.17-19; Sal 4; 1Gv 2,1-5a; Lc 24,35-48)
“Allora aprì loro la mente per comprendere le Scritture”: è questo il dono pasquale che noi, in questa domenica, vogliamo implorare dal Signore Risorto, mentre ci prepariamo a celebrare il compimento del mistero pasquale nella Pentecoste. È un dono essenziale per noi! Senza questa “intelligenza delle Scritture”, infatti, noi corriamo il rischio che corsero gli stessi discepoli di Emmaus: camminare avendo accanto il Signore e senza accorgercene! E quante volte ci è capitato e ci capita! Il Signore cammina accanto a noi e i nostri occhi e il nostro cuore sono impediti a riconoscerLo! Ci cammina accanto e noi non facciamo altro che lamentarci che va tutto male ... gli “vomitiamo addosso” le nostre delusioni, le nostre frustrazioni, la nostra vita che va a rotoli perché ripiegata narcisisticamente su noi stessi, sui nostri interessi, sul nostro tornaconto. E il nostro volto “triste” – come quello dei discepoli di Emmaus – esprime il nostro profondo malessere.
Quando il Signore “apre la mente per comprendere le Scritture” e ci contagia della gioia pasquale ci aiuta a comprendere tre realtà del suo mistero e della nostra vita: - la passione: se hanno perseguitato me ... perseguiteranno anche voi! (Negli Atti troviamo che “i discepoli erano pieni di gioia per essere stati insultati a causa del Nome di Gesù”); - la risurrezione: perché l’Amore vince sempre e sconfigge il peccato e la morte! Chi ama non muore! Chi ama non muore in eterno! - la predicazione a tutte le genti: l’Amore più grande e più forte del peccato e della morte dev’essere annunciato a tutti, attraverso la testimonianza credibile della vita cristiana!
La Pace, dono pasquale del Risorto, è dono e impegno! È dono e testimonianza! È dono e annuncio credibile! Senza impegno trasformeremmo il Signore Risorto e il dono della Pace in un “fantasma”! Cioè in un’idea vaga e astratta! E quante volte – dobbiamo ammetterlo con grande franchezza! quante volte! – noi viviamo un cristianesimo “fantasma”, un cristianesimo fatto di belle parole, di grandi ideali ... ma senza impegno, senza corpo!
Gesù dice chiaramente: “un fantasma non ha carne e ossa, come vedete che io ho”! “Guardate le mie mani e i miei piedi: sono proprio io! Toccatemi e guardate”! Guardate ... toccatemi e guardate! Mani e piedi che portano i segni concreti e visibili dell’impegno e dell’Amore!
È significativo il fatto che la risurrezione non cancelli i segni della passione, ma li evidenzi ... sono i segni che dicono tutta la verità dell’Amore! Questi segni restano per sempre perché l’Amore è incancellabile ... la luce della Pasqua, che si sprigiona nella risurrezione, sfolgora proprio da quelle ferite-feritoie dell’Amore! Ma senza le Scritture, senza l’intelligenza delle Scritture non riusciremo a cogliere l’urgenza del nostro impegno nella storia - luogo di incontro con il Risorto - e anche il pane spezzato ci troverà con la mente e il cuore trincerato e col volto triste, incapaci di riconoscere in quel gesto rivoluzionario la “presenza” del Risorto!
Chiediamo la grazia di un’autentica conversione: attraverso l’intelligenza delle Scritture il Signore ci renda il suo corpo - non un fantasma! - spezzato in questa nostra storia! Amen.
Nell’allegato trovate il Foglio Informativo Settimanale della Parrocchia di San Giuseppe in Sibari.