Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Matteo 15,21-28. - In quel tempo, Gesù si ritirò verso la zona di Tiro e di Sidòne. Ed ecco una donna Cananèa, che veniva da quelle regioni, si mise a gridare: «Pietà di me, Signore, figlio di Davide. Mia figlia è crudelmente tormentata da un demonio». Ma egli non le rivolse neppure una parola. Allora i discepoli gli si accostarono implorando: «Esaudiscila, vedi come ci grida dietro». Ma egli rispose: «Non sono stato inviato che alle pecore perdute della casa di Israele». Ma quella venne e si prostrò dinanzi a lui dicendo: «Signore, aiutami!». Ed egli rispose: «Non è bene prendere il pane dei figli per gettarlo ai cagnolini». «E' vero, Signore, disse la donna, ma anche i cagnolini si cibano delle briciole che cadono dalla tavola dei loro padroni». Allora Gesù le replicò: «Donna, davvero grande è la tua fede! Ti sia fatto come desideri». E da quell'istante sua figlia fu guarita.
COMMENTO DI DON MICHELE MUNNO
XX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO - A
20 agosto 2017
La letture di questa XX domenica del tempo ordinario ci aiutano, in qualche modo, ad affacciarci - sperimentando l'ebrezza e i brividi di fronte a qualcosa di illimitato e di infinitamente grande - sul "cuore" di Dio, un cuore che nel Figlio Gesù ci è stato rivelato accondiscendente, mite e umile, manifestandoci, così, il disegno universale della salvezza.
Proprio tale "disegno universale di salvezza", che anima il cuore misericordioso e appassionato di Dio, ci viene tratteggiato nelle tre letture che ascoltiamo.
Isaia afferma chiaramente che il disegno di salvezza di Dio riguarda non solo il popolo di Israele, ma che anche «gli stranieri, che hanno aderito al Signore per servirlo e per amare il nome del Signore, e per essere suoi servi» saranno condotti sul santo monte e saranno colmati di gioia e la sua casa sarà chiamata «casa di preghiera per tutti i popoli».
La vocazione di Israele, di conseguenza, non è esclusivista, poiché questo popolo è stato scelto e chiamato perché la salvezza di Dio raggiunga tutti i popoli, tutte le genti, tutti gli uomini!
Anche l'Apostolo Paolo, scrivendo ai Romani, ricorda che, se da una parte - riguardo cioè al popolo di Israele - «i doni e la chiamata di Dio sono irrevocabili», dall'altra, poiché anche Israele ha disobbedito, non avendo riconosciuto in Gesù l'avvento definitivo della salvezza, promessa ad Abramo e alla sua discendenza, Dio «ha rinchiuso tutti nella disobbedienza, per essere misericordioso verso tutti»!
L'abbraccio di Dio, che si allarga verso tutti, possiamo contemplarlo e sperimentarlo soprattutto nel racconto evangelico.
Si tratta di un incontro particolarmente significativo per lo stesso Gesù, che, attraverso la fede della donna Cananea, prende coscienza che la sua missione non è limitata alle «pecore perdute della casa di Israele», ma che è una missione universale, perché universale è il disegno della salvezza di Dio.
D'altra parte, la fede non è questione di circoncisione, non è questione di un segno esteriore, ma è un incontro!
La fede è l'incontro di chi riconosce in Gesù non un salvatore e un signore astratto, ideale, ma il proprio Salvatore, il proprio Signore.
La donna Cananea, perciò, diventa per ciascuno di noi, esempio e modello di una «fede grande»!
Grande è la fede di chi grida verso Gesù, di chi si avvicina a Lui, di chi si prostra davanti a Lui, di chi dialoga coraggiosamente con Lui!
Questa donna non fa altro che ricercare l'incontro e lasciarsi incontrare da Gesù: è questa la salvezza che Dio ci manifesta, un amore che si estende e che risana anche le nostre relazioni, perché la fede non è esperienza intimistica e privata, ma è un incontro personale che si vive in compagnia di un popolo, tutto chiamato e che tutti chiama all'incontro con Gesù, al suo Amore che salva! Amen.