(Stazione di Sibari nel 1950) Nel corposo documento del PSA in cui si trovano le descrizioni delle diverse aree dei 4 comuni interessati, leggiamo che secondo il QTRP* (Quadro Territoriale Regionale Paesaggisitico) (maledette sigle), all’interno dell’area dichiarata di interesse pubblico in Comune di Cassano Ionio “Area panoramica costiera ricca di vegetazione” vi sono due aree “compromesse” Marina e Laghi di Sibari, ed una zona “degradata”, Sibari Stazione. Rimaniamo allibiti, come sarebbe a dire: “aree compromesse e zona degradata”? Ma ci domandiamo: possibile che nessuno dei tanti eminenti politicanti di questo territorio si è mai sentito offeso da questi epiteti offensivi e soprattutto non veritieri?
Ma per un momento parliamo d’altro, raccontiamo la vita di una vecchia amica, vecchia di ben 156 anni, ma ancora con tanta energia, purtroppo repressa, impedita di esprimere tutte le sue potenzialità da chi non vede aldilà del proprio naso. Vecchia? No diciamo anziana, si perché nacque nel 1868 in mezzo ad una desolata pianura a 3 km dal mare ed in mezzo alle paludi, si chiama Sibari di Cognome e Stazione di nome. In tutta la sua lunga storia ha vissuto momenti esaltanti ed altri meno; momenti tristi, come quando subì un attacco dal cielo con bombe che piovevano come grandine, eppure sopravvisse, anche se molti suoi amici, purtroppo, perirono miseramente in un rifugio; momenti allegri, quando accoglieva a braccia aperte gli emigranti che tornavano da lontano o i tanti turisti che affollavano le vicine spiagge, e momenti malinconici: quando i primi partivano di nuovo per tornare in quei luoghi di lavoro lontani dove erano strati costretti ad andare da una classe politica distruttrice, e i secondi tornavano ai loro paesi col cuore pieno di nostalgia per le belle vacanze trascorse sulle spiagge dello Ionio. Tantissimi i ricordi della bella signora e gli episodi ricchi di umanità vissuti intorno a lei, poi un bel giorno, qualcuno che non aveva mai scambiato con lei neanche una parola, la definisce pubblicamente “degradata”.
(Stazione di Sibari nel 1972) A questa offesa gravissima lei non può restare inerte e impassibile, sporge denuncia per “diffamazione e offesa personale aggravata”, ma alla postazione della polizia ferroviaria le chiedono qualche testimonianza per poter procedere contro chi aveva pronunciato quell’epiteto che certo non merita, ed ecco qualche migliaio di testimoni venire dalle strade vicine, dalle contrade, dalle aziende agricole, addirittura anche dai paesi vicini pronti a giurare di dire la verità, tutta la verità e respingere al mittente le false e offensive insinuazioni.
Vi è piaciuta la storia della signora Sibari Stazione? Siamo sicuri che tutti sarete pronti a difendere in tutti i modi l’onore della nostra carissima amica. Chiediamo a gran voce che chi di dovere si occupi seriamente della faccenda, e non facciano finta di essere addolorati, perché di questo si stanno occupando solo ora, quando altri hanno sollevato il problema, comunque siamo disposti anche a perdonarli per la loro incuria a patto che si diano da fare sul serio e senza accampare scuse per giustificare la loro inerzia durata tanti anni.
Nota: *Il QTRP ha valore di piano urbanistico-territoriale con valenza paesaggistica, riassumendo le finalità di salvaguardia dei valori paesaggistici ed ambientali .
Lo stralcio dell'articolo del Piano Strutturale Associato citato nel testo.
Stazione di Sibari oggi.