Il 30 Marzo del 2011 su TeleLibera Cassano andava in onda la seconda puntata di una trasmissione ideata e condotta dal nostro gestore Antonio M. Cavallaro dal titolo “L’Aria che Tira”. Si trattava di un “contenitore” della durata di circa 90 minuti durante i quali il conduttore dialogava con degli ospiti, di varie problematiche locali, ma anche di storia e curiosità del territorio. La trasmissione ebbe un certo seguito e ne furono allestite, se non ricordiamo male, 6 puntate.
Il nome del programma fu ritenuto così interessante che il canale TV LA7 chiese di poterlo utilizzare in una sua trasmissione che stava allestendo, sia Cavallaro che i fratelli Rodilosso, responsabili di Tele Cassano, accettarono e così ora, appunto sull’emittente LA7, va ancora in onda “L’Aria che tira”, che, ovviamente, non ha nulla a che vedere con Cassano e la Sibaritide. Ma torniamo all’argomento che volevamo introdurre e che riguarda la grave situazione di isolamento in cui si trova il centro abitato di Cassano.
La strada di Giustratico che collega con la provinciale per Castrovillari è chiusa da più di 10 anni e non si vedono all’orizzonte soluzioni di alcun tipo, né le ultime amministrazioni sono riuscite a sbloccare questa vergognosa situazione, aggravata anche dal fatto che pure la “strada del monte”, al momento unica via praticabile per raggiungere l’area del Pollino, non è che sia in condizioni eccezionali, quindi le uniche vie d’accesso al paese sono più o meno quelle che c’erano dopo l’unita d’Italia: la strada per Garda che conduce poi a Cammarata, la stradina di San Nicola (Lauropoli-Civita) che era una mulattiera ed ora è percorribile solo dalle autovetture, la provinciale per Doria-Sibari e la diretta Lauropoli-Sibari che è stata realizzata solo negli anni ’50. Abbiamo anche la “stradina” della Madonna della Catena che poi segue il tracciato della vecchia ferrovia e che in qualche modo sostituisce quella di Giustratico ma solo in un senso di marcia. L’isolamento di Cassano è un fenomeno accusato già in tempi lontani e i nostri vicini di Castrovillari non sono stati mai molto “disponibili” nel darci una mano, anzi tutto il contrario.
Diciamo quindi che la situazione viaria di Cassano rispetto al 1868 non è molto migliorata. In quella trasmissione televisiva del 30 Marzo del 2011, nella seconda parte il conduttore Cavallaro mostrava alcuni documenti storici che riguardavano la realizzazione dal 1862 al 1875 circa della provinciale che da Castrovillari conduce fino a Torre Cerchiara, passando da Frascineto, Civita e Francavilla per congiungersi con la SS106.
Si tratta dei verbali di tre sedute del consiglio provinciale dell’epoca, che pubblichiamo in formato PDF in allegato all’articolo, dai quali si evince come il Comune di Cassano e il suo rappresentante dell’epoca, il consigliere Samengo, (forse un avo del dott. Francesco Samengo), non siano stati accontentati nel loro tentativo di far passare quella strada dall’abitato di Cassano. Se leggete attentamente i documenti noterete come proprio i castrovillaresi si opposero fermamente all’idea di far passare attraverso il nostro comune quell’importante arteria, a Cosenza il povero Samengo coadiuvato da un altro consigliere, un certo Luci, propose di far preparare un progetto alternativo a spese del comune di Cassano, ma non ci fu nulla da fare.
Ci viene da ridere quando si parla di conurbazione con Castrovillari. La storia serve, o meglio dovrebbe servire, a non commettere gli stessi errori del passato ma a quanto pare noi cassanesi siamo masochisti, godiamo nel farci del male.
Nel primo verbale, quello del 1865, il consigliere Samengo mette in evidenza come fosse necessario un collegamento con l’area litoranea ionica anche perché vi si trovava il “punto marittimo di Casabianca” ritenuto ottimo “per la naturale sicurezza d’ancoraggio e per operazioni di cabotaggio”. Quindi esisteva anche un piccolo porto che doveva essere nell’area attuale dei “casoni” parecchio utilizzato all’epoca per merci in arrivo e in partenza.
La proposta di ordine del giorno di Samengo viene però respinta e ci vogliono altri tre anni perché si giunga ad una decisione definitiva con l’azzeramento dei reiterati tentativi del comune di Cassano di ottenere il passaggio della costruenda arteria sul proprio territorio. Gli ulteriori verbali del 1867 e 1868 chiariscono definitivamente la questione.
Il conduttore mostrò anche il progetto di legge presentato alla Camera dei deputati nel 1920, dall’onorevole di Cassano Italo Carlo Falbo riguardante il prolungamento della SS106 che all’epoca giungeva solo fino a Rossano. Ci vollero ben 60 anni dall’unità d’Italia perché si realizzasse l’importante statale ionica.(anche questo documento in PDF lo trovate negli allegati)
Oggi siamo allo stesso punto con l’aeroporto, se ne parla da 20 anni, ci auguriamo che non ne occorrano altri 40 per vedere realizzata questa importante struttura. Qualcuno dice che è inutile, anche allora la SS106 fu parecchio contrastata perché esisteva la ferrovia ionica Taranto-Reggio e a detta di molti benpensanti, naturalmente del nord, era più che sufficiente per garantire la mobilità ai quattro poveracci calabresi. L’aeroporto di Lamezia è essenziale per la sua centralità per tutta la regione essendo equidistante dalle città più vicine Cosenza e Catanzaro, anche la stessa Crotone può usufruirne dopo aver chiuso il S.Anna che è decisamente deficitario fin da quando è stato aperto. Un nuovo aeroporto a Sibari servirebbe un’utenza molto più vasta di Crotone includendo agli abitanti del triangolo Cariati-Rocca Imperiale-Mormanno, quelli della vicina Basilicata fino a Policoro. Prima o poi giungerà questa struttura, ma noi probabilmente non la vedremo.
A.M.Cavallaro