Lo spunto di riflessione ci è venuto dalla discussione sull’utilizzo dei Fondi POR avviata con i Commissari nel Laboratorio Civico e proseguito sulla chat w/h “Insieme per la Fusione”. Insieme, appunto, che nel nostro caso ha un significato non solo simbolico ma concreto e praticato nell’agire collettivo teso ad implementare coscientemente uno scambio, tra pari, produttivo di risultati impensabili, solo pochi anni fa.
Oggi, a Fusione avvenuta, tale metodologia non più solo patrimonio del C100A, acquista una valenza intrinseca nel confronto sulle cose. Sia di quelle, per così dire, “ereditate” ma anche e soprattutto di quelle (di gran lunga maggiori) da costruire creando intesa tra una parte fatta di cittadini interessati (o che si vogliono interessare) ed un’altra fatta di Potere amministrativo, sempre che, tra queste due fondamentali componenti della Società, non si crei un diaframma costituito dalla BUROCRAZIA, cioè da funzionari e impiegati fin troppo abituati a condividere le perversioni del potere ma allo stesso tempo a sparlarne come per esorcizzarlo. Si dà il caso che nel Comune Unico, infatti, i burocrati, lasciando da parte i loro scontati borbottii, i boicottaggi, le denigrazioni, i pettegolezzi che ci saranno stati e ci saranno ancora, credono nella fusione ancor meno dei loro ex dominus politici usciti sconfitti dal referendum e ancora più dall’essere stata rispettata l’esecutività della Legge Graziano che, seppure, in nuce traccia il corpo fondamentale del futuro della nuova Città, lasciando ad altri di proseguirne l’azione, perché “Città si Diventa” che non è solo uno slogan ma un programma.
E vengo al punto che ci riguarda.
Sappiamo bene quanto sia difficile cambiare il punto di vista e riflettere sulla idea di Città come nuovo coacervo di soggetti pensanti, nel quale non deve prevalere l’interesse personale e diretto, costi quel che costi, ma dai “migliori” della burocrazia tra i quali annoveriamo che si è occupato di questi finanziamenti, ce lo aspettiamo senza se e ma. Questi circa 19 MILIONI di euro che vengono dai POR Calabria in favore della EX AREA URBANA Corigliano Rossano e che la Regione oggi spinge perché siano utilizzati pro Fusione, non possono costituire un triste inganno. Nel senso che c’è potuto essere qualcuno che nei mesi (o anni) passati e fino al 30 di marzo scorso, ha avuto tutto il tempo di capire dove e come spendere quei soldi, al contrario di noi che, da neofiti (come i Commissari). È corretto o meno che anche noi se ne discuta a dispetto, se del caso, di “giochi già fatti”? La burocrazia, pertanto, auspichiamo che ci verrà incontro con l’illustrazione del dettaglio, ben oltre le grandi linee che lasciano il tempo che trovano o lo hanno trovato, segnalando i possibili errori, le omissioni o le deviazioni dallo scopo della spesa pubblica. L’unico scopo è quello di migliorare nel futuro le condizioni di vita dei cittadini. Quindi, avanti a tutto ci si deve adoprare perché nella prossima programmazione regionale la nostra Città Corigliano-Rossano sia posta al livello che merita, non al secondo come ora ma, al PRIMO che ci spetta assieme a Reggio, Città Metropolitana, a Catanzaro-Lamezia e a Cosenza-Rende. Per altro verso, le risorse, non devono essere indirizzate nel senso di sopperire alla carenza di servizi altrimenti finanziabili con la spesa ordinaria ma mirate ad investimenti e progetti straordinari. Infine, pur se il Gruppo non è fatto di specialisti di finanza locale, né di troppi economisti, crediamo essere opinione ormai diffusa, quella che la ricerca dello sviluppo ad ogni costo è un errore che va corretto e sostituito, ove possibile, dal concetto di “rivalorizzazione territoriale”, il che vuol dire, per noi, costruire la nuova Città e l’economia su basi socio-culturali, artigianali, turistiche ma anche agricole, sfruttando al meglio quel che c’è e investendo in quelle infrastrutture che non ci sono mai state concesse.
Fare ciò – ricercando anche nuove forme di co-gestione e partecipazione - potrebbe voler dire partire con il piede giusto. Nel nostro caso, poi, avviando una VERTENZA della Città di Corigliano-Rossano e dell’Area Vasta Sibari con la Regione e con lo Stato, previo il censimento delle risorse finanziarie (ordinarie/straordinarie: comunitarie, nazionali e regionali) a disposizione della nostra città e del comprensorio nel prossimo quinquennio/decennio per affrontare i problemi su basi solide e prendendo le mosse dalle attualità più stringenti quali:
1-La CITTADELLA DI INSITI.
2-La QUESTIONE ENEL: acquisizione del sito; gestione delle bonifiche e sanificazioni.
3- La PORTUALITÀ (Corigliano-Laghi) – ZES – VIA DELLA SETA.
4-Le Infrastrutturazioni: SERVIZI TURISMO/AGRICOLTURA (AEROSUPERFICI-TAV).
5- TRIBUNALE CORIGLIANO-ROSSANO – OSPEDALI SIBARITIDE – AREA ARCHEOLOGICA.
IN CONCLUSIONE: se Vertenza dovrà essere (e non vi è altra via), il Commissario (supportato da questo Gruppo) dovrà prendere al più presto contatti diretti con:
LA DEPUTAZIONE DELLA PIANA DI SIBARI; CON IL PRESIDENTE DELLA REGIONE; CON IL MINISTRO DELLO SVILUPPO ECONOMICO; CON IL MINISTRO DELL’ECONOMIA EX TESORO E RIVENDICARE IL NOSTRO RUOLO DI TERRITORIO FOMDAMENTALE PER L’INTERO MEZZOGIORNO.