Le dichiarazioni del procuratore della Repubblica di Catania sulle collusioni e i finanziamenti degli scafisti ad alcune Ong che si occupano dei migranti sono molto gravi e preoccupanti ma rischiano di cadere nel vuoto in assenza di prove che possono essere esibite solo al termine del procedimento ora avviato, che sconterà i tempi della giustizia italiana. IL magistrato ha giustificato la sua denuncia pubblica con la necessità di richiamare l'attenzione del governo e dei responsabili politici del paese.
L’intervento ha scatenato subito le prevedibili reazioni, quando, seguendo la strada della riservatezza e chiedendo un incontro con il capo del governo, con i ministri della giustizia e dell'interno o con la presidenza delle due Camere, si sarebbero potute evitare polemiche inutili e dannose, considerata la gravità dei fatti denunciati.
La strada per intervenire rapidamente però non può essere nemmeno quella indicata dall'onorevole Di Maio per le seguenti ragioni: non si può approvare una legge per un singolo caso sia pure rilevante e ammesso che si potesse, i tempi, come sa bene Di Maio, sarebbero molto lunghi. Se poi, com'è avvenuto, la presentazione della proposta è anticipata da una polemica politica che la fa apparire strumentale, è ancora peggio.
In casi come questo, se si ha a cuore l'obiettivo e non la polemica a scopi elettorali, la via obbligata è quella dell'accordo parlamentare nell'esclusivo interesse del paese. Ma il gruppo Cinque Stelle e lo stesso Parlamento con la Commissione Antimafia in testa, hanno la possibilità di ovviare all'errore innescato da più parti, presentando una proposta per l'istituzione di una Commissione di Inchiesta con i poteri della magistratura o di affidare il caso alla stessa Commissione antimafia. In questo modo potrebbero essere ascoltati i magistrati di Catania, le informazioni sarebbero utilizzate dal Parlamento e dal Governo per la identificazione e la punizione delle Ong infedeli. La magistratura potrebbe continuare serenamente il proprio lavoro sapendo di potere contare sulla solidarietà delle istituzioni e del popolo italiano.
Caro Di Maio,è necessario riflettere e correggere il tiro, perchè la polemica di Palazzo in questo caso è devastante.
Elio Veltri