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Dove può andare la Calabria con questi tromboni?

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 Un piccolo museo ad Arles in Francia conta 200.000 visitatori all’anno.

Il Museo Nazionale Archeologico della Sibaritide si “vanta” per i suoi 1.000 al mese (quasi tutti studenti ivi trascinati dalle scuole).

Non solo, ma si vanta di avere trovato la Sybaris arcaica, che invece sta da un’altra parte (come esaustivamente spiegato dall’arch. Maurizio Silenzi Viselli: “Sibari, questa sconosciuta?”; edito da Club Rotary Corigliano Rossano “Sybaris”, Pro Loco Trebisacce, Sybaris Tour).

Differenze di modi, di cultura, di competenza e, manco a dirlo, di risultati.

Tutti i musei e siti archeologici calabresi messi insieme, riescono a malapena a superare il piccolo museo di Arles.

In poche parole il territorio che ha visto un insediamento come quello della Magna Grecia, alla base di tutta la cultura e civiltà occidentale, non riesce a valorizzare in immagine, turismo, economia e crescita questa formidabile potenzialità.

Se andate i Giappone e pronunciate la parola Sybaris, tutti sapranno capire il mito da essa rappresentato. Qui in Calabria, quegli stessi tromboni preposti alla sua guida culturale, non sapranno nemmeno di cosa state parlando.

Ai vertici politici della regione sanno soltanto piagnucolare con strazianti e patetiche richieste di riavere indietro la “Sanità” (una mucca che fa latte pure dalle corna).

Ai vertici politici comunali si risvegliano solo in vista delle elezioni per attivare una qualche operetta pubblica (altra mucca) sbandierabile nei loro noiosi comizietti (come se l’avessero pagata loro).

Esempio concreto e personale (personale come esperienza, ma non come contenuto). In un comune dell’Alto Jonio (Trebisacce) si scontrano per l’elezione i due che, dopo avere promesso una divulgazione della ricerca con la quale (sempre l’architetto di cui sopra: “Trebisacce svelata”; edito dalla Pro Loco) evidenziava la natura di zona templare dedicata a Dioniso (la più importante divinità arcaica), di un sito ritenuto semplice villaggio protostorico, nonché altre numerose ed affascinanti cose di tutto il territorio, si sono retratti dall’impegno dopo le pietose istanze di due ignorantelli (due di numero), terrorizzati che gli si togliesse l’osso che stancamente e vanamente rosicano da trent’anni.

Differenze anche qui con la Francia (sempre l’architetto in questione). Dopo avere divulgato la sua ricerca sulla Lutetia preromana, si è visto convocare in Francia, dall’ex Ministro e parlamentare della zona oggetto della scoperta, André Santini, per tenere una conferenza in occasione, ed inserita nel programma (distribuito in tutta la Francia), della “29e Journeés Européennes du Patrimoine” (quell’anno dedicata proprio ai patrimoni culturali “nascosti”).

Non solo, ma la rivista Historia edizione francese (la più antica e letta al mondo) nel suo numero 789 di settembre, proprio dedicato all’argomento, gli ha dedicato dieci pagine di riassunto.

Concludo evidenziando il risultato: la Calabria si può vantare di un solo primato, la disperazione di essere sempre ultima in Europa in tutti gli indicatori di economia e di lavoro.

Grazie tromboni politici e culturali, mi auguro che i Calabresi vi rendano, prima o poi, pan per focaccia.

Maurizio Silenzi Viselli

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