Da Machiavelli a Richelieu per finire a Renzi e a Razzi, siamo messi maluccio. Negli ultimi decenni abbiamo assistito impassibili (o succubi) al fiorire di personalità politiche (sic) di altissimo livello, gente che appena apre bocca dice cavolate colossali tipo il sen. Razzi o il Renzino nazionale sofferente di logorrèa cronica che spara-balle di portata universale per non parlare di ministri e ministre che non hanno la più pallida idea di quel che dovrebbero "amministrare". Politici insomma, venuti dal nulla che più nulla non si può, e che hanno ispirato alla prof.ssa Mariangela alias "Galatea" la nota che vi proponiamo. Buon diverttimento, ma meditiamo insieme please.
Come sono cambiati i requisiti per la carriera politica attraverso i secoli - Ai tempi del Medioevo per intraprendere la carriera politica con successo ci volevano antenati cavalieri che avessero seguito l'imperatore in qualche impresa o per lo meno avessero ammazzato un drago.
Nel Cinquecento bisognava essere aristocratici colti e mecenati delle arti, o spregiudicati condottieri di ventura.
Nel Seicento abili cortigiani capaci di indovinare velocemente se Franza o Spagna e di conseguenza volteggiare sul carro del vincitore con sopraffina abilità, evitando i processi dell'Inquisizione.
Nell'Ottocento ardenti spiriti patriottici pronti ad immolarsi in qualche bislacco tentativo di romantica rivoluzione.
Nel Novecento paladini del capitale o organici difensori del proletariato, e in entrambi i casi lettori approfonditi di gran tomi.
Oggi basta avere un padre maneggione e possibilmente una nonna che ti difende.
La nostra epoca, ammettiamolo, è quella che offre proprio a tutti una possibilità.
Mariangela Vaglio
ilmondodigalatea.it