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Acqua alta ai Laghi di Sibari. Parere del geom. Antonio Vuoto

Allagamento Crati 008.jpg(FOTO: Esondazione del Crati) A proposito dell'ennesimo fenomeno di "acqua alta" nel bacino artificiale di "Sybaris Marine", altrimenti detto "Laghi di Sibari, abbiamo ricevuto la seguente comunicazione da parte del geom. Antonio Vuoto che per alcuni decenni si é speso come imprenditore lungimirante ed attento e, in seguito, come amministratore dei Cantieri Nautici. (la redazione)

Ill.mo Signor PRESIDENTE Associazione Laghi di Sibari

Ill.mo Signor PRESIDENTE Lega Navale Italiana del Laghi di Sibari

E p.c. Ill.mo Signor Direttore infosibari.it

Mi corre l’obbligo, per le mie conoscenze accumulate in oltre 40 anni, di fare chiarezza a proposito del fenomeno delle acque alte verificatesi in questi giorni nelle darsene dei Laghi di Sibari, per contestare le numerose inesattezze che sono pubblicate sui social da persone che non hanno alcuna competenza in materia.

Parto da lontano, da quando i Fratelli Furlanis di Portogruaro in provincia di Venezia, venuti in Calabria per la realizzazione del difficile tratto autostradale Frascineto – Campotenese, decisero di acquistare circa 208 Ha di terreni paludosi nella Piana di Sibari. In un primo momento, cercarono di operare una trasformazione fondiaria di detti terreni che prevedeva il risanamento delle paludi e la successiva messa in coltivazione. In seguito, resisi conto delle enormi potenzialità che questi terreni offrivano, essendo riportati in Zona C4 nel Programma di Fabbricazione del Comune di Cassano allo Ionio, ebbero la felice idea di realizzarvi un Centro Nautico Balneare. A questo scopo conferirono incarico al famoso Architetto Gino Valle, ora scomparso, autore, fra l’altro, del progetto della sede della Banca Commerciale Italiana di New York, di studiare la conformazione urbanistica del Centro e la distribuzione di circa 180.000 mc. di costruzioni previsti. L’Arch. Gino Valle, dopo diverse ipotesi, approdò a quella attuale che prevedeva la realizzazione di quattro penisole ed uno specchio acqueo di circa 400.000 mq. Nello stesso tempo si approfittò della circostanza che il Consorzio di Bonifica stava sistemando la foce del canale degli Stombi, mediante la realizzazione di diaframmi in C.A. per una sezione idraulica larga mt. 40 e profonda mt. 3, il cui sbocco a mare aperto veniva protetto da due dighe foranee, per ottenere l’autorizzazione ad eseguire l’accesso sul detto canale, per mezzo di due porte vinciane della larghezza cadauna di mt. 9, che avrebbero consentito alle imbarcazioni da diporto di raggiungere il mare aperto.

Dopo le approvazioni di rito si diede inizio ai lavori di escavazione delle darsene, secondo il progetto urbanistico redatto dall’Arch. Gino Valle, movimentando circa  1.500.000 mc. di terreno sabbioso che furono utilizzati per realizzare le penisole.

Occorre subito precisare che l’Ufficio del Genio Civile, in occasione dell’approvazione del Progetto Generale, prescrisse due condizioni essenziali : la prima, che le fondazioni delle residenze fossero posate su di una palificata di cemento armato mediante pali della lunghezza di mt. 6 infissi con un maglio, e, la seconda, che il piano abitabile delle residenze fosse posto ad una altezza di mt. 2,50 sul livello medio del mare.

Furono fatti dei rilievi e si stabilì il livello medio del mare che, purtroppo, ora non è più quello di allora in quanto la Piana di Sibari ha subito la subsidenza facendo registrare negli ultimi 50 anni un abbassamento generale dei terreni di circa 20 cm., come certificato dal CNR, e l’innalzamento del livello medio del Mare Mediterraneo.

Le darsene dei Laghi di Sibari sono separate dal mare da una sottile striscia di terreno sabbioso, così sottile che ci fu un anno in cui poderose onde marine, nel punto più stretto largo circa 100 mt., per poco non si riversarono nelle darsene. Quindi, le darsene dei Laghi di Sibari sono in simbiosi con il mare con il quale si verifica il cosiddetto fenomeno dell’osmosi inversa, ovvero le acque delle darsene invece di defluire attraverso la sottile striscia di terreno sabbioso verso il mare, essendo più dolci, subiscono il fenomeno inverso poichè il mare esercita una notevole pressione osmotica.

Ciò è stato dimostrato dal Monitoraggio Idrometrico delle Darsene Interne effettuato dalla Ditta specializzata Hidrosil Srl, che ha posto dei sensori all’interno delle darsene e in mare aperto rilevando che non esistono ritardi significativi nella propagazione dell’onda di marea. Quindi, come si alza il mare in contemporanea si alza il livello delle acque interne, indipendentemente che le porte vinciane siano aperte o chiuse. Del resto, questo fenomeno, dell’innalzamento e dell’abbassamento delle acque, è stato possibile osservare durante il lungo periodo di chiusura delle porte vinciane negli anni passati.

In questi giorni, a quanto sopra detto, si è aggiunto anche il fenomeno dell’innalzamento della falda freatica dovuto alla notevole quantità di acqua piovuta dal cielo sui terreni della Piana di Sibari ed, anche, all’onda di piena del Fiume Crati, a noi limitrofo, il quale costituisce il vero pericolo di allagamento del nostro Centro, come è già avvenuto qualche anno addietro come si può rilevare dalle foto allegate.

In conclusione, in queste condizioni, a nulla serve pompare acque dalle darsene in quanto il mare ristabilirebbe, per le ragioni su esposte, immediatamente il livello delle stesse, né, tantomeno, per questo scopo, serve chiudere le porte vinciane. Contro la natura è difficile combattere, ne sanno qualcosa i veneziani che se non viene attivato il Mose sono alle prese con gli allagamenti quando avvengono quelle condizioni imprevedibili di marea e venti concomitanti.

A conferma e sostegno di quanto da me sostenuto, allego Relazione del Prof. Ing. Giuseppe Matteotti, Emerito di Costruzioni Marittime nell’Università di Padova, Relazione sul Monitoraggio Idrometrico delle Darsene Interne effettuato dalla Hidrosyl Srl e fotografie dell’allagamento dei Laghi di Sibari di qualche anno addietro, a causa dello straripamento del Fiume Crati.

Resto a disposizione per eventuali chiarimenti e/o approfondimenti.

Distinti saluti.

Laghi di Sibari lì 18/12/2020

Geom. Antonio Vuoto

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