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VERGOGNA! Assenso dell'occidente alla "risoluzione finale" del popolo curdo

Ayse Deniz.jpgA Vilnius il presidente turco ha dato l'ok all'ingresso di Svezia e Finlandia nella Nato. In cambio gli Usa e l'Europa hanno autorizzato Erdogan a piegare se non eliminare la minoranza curda. Ecco come i paesi cosiddetti "ad alto tasso di civiltà" hanno accettato di abbandonare il popolo curdo. E' chiaro che questa è una scelta della politica occidentale ma, purtroppo, anche chi come noi non è d'accordo, sarà ritenuto colpevole nella storia di questa decisione tremenda. Quello che fa ribrezzo è che un dittatore bardato da democratico possa dettare condizioni così  miserabili a nazioni che si autoproclamano paladine di libertà, eguaglianza e fraternità.

La nostra risposta a questa scellerata decisione é nella bellissima e profonda canzone di Roberto Vecchioni che il maestro scrisse tempo fa per la morte di Ayse Deniz uccisa a Raqqa dai miliziani del Daesh. Ayse è il simbolo della resistenza curda e da oggi dovrebbe diventare il simbolo di tutti gli occidentali che rinnegano le scelte riprovevoli dei loro governi.

Testo della canzone di Vecchioni "CAPPUCCIO ROSSO" da leggere mentre si ascolta dalla voce del professore (cliccare sul titolo)

Ti penso amore mio che sei lontano
Ti penso con il mio fucile in mano
Tu forse crederai che io sia pazza
Che queste non son cose da ragazza
E invece viene un giorno nella vita
Che scegli e se non scegli l'hai tradita
E non importa se si vive o muore
Piangere gioia o ridere dolore
Questa curva di sole nel tramonto di Raqqa
Mi disegna nel cuore l'arco della tua bocca
Ho tagliato i capelli ho sfidato la rabbia
I miei giorni più belli sono lacrime e sabbia
Noi siamo di una patria senza terra
Noi siamo curdi naufraghi di guerra
È l'alba e coi compagni sto partendo
E parto e coi compagni sto cantando
Ho in me tutte le favole di un tempo
Intorno a un fuoco acceso e ora spento
E seguo il filo di una ninna nanna
Chiedendomi se ho messo il colpo in canna
C'era un drago di fuoco che sbarrava la strada
Ma non teme nemico un eroe con la spada
Ma non ho mai capito come andava a finire
Che succhiandomi il dito cominciavo a dormire
È il 29 maggio e non ho sonno
E qui c'è proprio il drago di mio nonno
Saprò questa volta come va a finire
Che non ho proprio tempo di dormire
Qui sparano li sento e non li vedo
Qui sparano e mi sa che mi hanno preso
Ma non temere amore non è niente
Mi brucia un po' ma in fondo non si sente
Metti il pane nel fuoco, versa il vino migliore
Che ritorno tra poco è questione di ore
Spazza tutte le foglie che l'autunno è passato
Quando l'odio si scioglie che sia verde il mio prato
Se qualcuno me lo trova addosso
Riporti a casa il mio cappuccio rosso.
 
(Ringrazio il caro e nobile amico Peppino Aloise che mi ha ricordato questa canzone meravigliosa)
 
Tonino CAVALLARO

 

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