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In Toscana (Monteriggioni) si valorizzano i beni storici, noi organizziamo feste

comignol.jpgProbabilmente a Cassano, anni fa, sono stati ritrovati i resti del “più antico uomo calabrese” nelle grotte di Sant’Angelo, insieme ad altri reperti che sono custoditi ora nel Museo di Reggio Calabria. Come ben sanno i cittadini di Cassano Ionio le grotte di Sant’Angelo di interesse naturalistico, storico, antropologico e archeologico sono chiuse da alcuni anni e non si sa quando e se sarà possibile riaprirle, il Museo diocesano per la cui realizzazione il compianto mons. Mugione si adoperò tanto, è parimenti chiuso, l’antico granaio del 1751 è stato “vilmente e ignobilmente” abbattuto ecc ecc ecc, l’elenco sarebbe lungo, poi ci lamentiamo se il centro storico non si “rivitalizza”, come se avesse un’anima propria e potesse farlo senza la volontà e l’impegno dell’uomo. In Toscana in un paesino con una sola risorsa leggete nel seguito cosa stanno realizzando.

Dalle nostre parti tutti coloro che potrebbero cominciare a progettare seriamente un qualsivoglia tipo di “risveglio” si baloccano spendendo danaro pubblico per concerti e concertini che, seppur interessanti, non lasciano alcunché sul territorio. Feste, festicciole e concerti sono manifestazioni che qualunque cretino può mettere in piedi avendo a disposizione la “pecunia” necessaria. Ci stiamo perdendo in sciocchezze e non si è in grado di valorizzare quello che c’è ed è a portata di mano, non c’è nulla da inventare se non rendere fruibili le emergenze culturali, storiche e paesaggistiche e promuoverle in modo intelligente e redditizio per tutta la popolazione non solo per pochissimi eletti. A volte basta copiare, non è necessario spremersi molto le meningi, sebbene anche saper copiare per gli imbecilli non è facile. La dichiarazione in rosso (che trovate nell’articolo in basso), dell’assessore alla cultura di Monteriggioni dovrebbe essere il promemoria fondamentale di un’amministrazione capace e consapevole del proprio ruolo. Purtroppo sappiamo che far certi discorsi da queste parti è come buttar perle ai porci (Antonio Michele Cavallaro)

Ad Abbadia a Isola, piccola frazione del comune di Monteriggioni, a poca distanza da Siena, nasce il Museo Archeologico di Monteriggioni (MaM), il primo che racconta la storia e la cultura del territorio. Ha inaugurato lo scorso 22 luglio con uno spazio espositivo che si inserisce in quello che è il complesso monumentale dell’abbazia del borgo, in cui è stato anche completamente restaurato l’antico chiostro, e invita turisti e non solo a conoscere e approfondire l’antica storia del luogo.

“Oggi Monteriggioni ha un suo museo. È sicuramente un orgoglio per tutta la comunità riuscire ad avere un importante contenitore per l’arte e la cultura, che sarà il motore di una nuova stagione di ricerche e di attività tese alla valorizzazione del nostro patrimonio storico-identitario”, racconta il sindaco Andrea Frosini. Il MaM racconterà la storia del paese, dal Medioevo fino alla Protostoria. Il percorso espositivo, curato da GiacomoBaldini, inizia dai locali della Tinaia, tipici ambienti delle case di campagna di una volta adibiti alla produzione del vino, per proseguire nei pressi del chiostro e della chiesa e arrivare alle sale museali al primo piano. Tre grandi ambienti raccontano la storia dell’abbazia e del chiostro, dove tra gli altri reperti si può vedere l’Uomo del Chiostraccio, un antico scheletro di epoca etrusca ritrovato nel 1962 e considerato per anni il più antico uomo toscano mai conosciuto. O ancora si trova negli spazi del MaM la tomba dei Calisna Sepu – della necropoli del Casone – ritrovata nel 1893 nel campo di Malacena proprio a Monteriggioni.

“L’obiettivo è quello di fare crescere cultura, conoscenza e un orgoglioso senso di appartenenza, per ciò che stiamo facendo e faremo, nella popolazione. Il MaM è solo il primo passo di un progetto più ampio, in cui sono previsti anche il restauro della torretta sulle mura e la sistemazione delle aree adiacenti, la realizzazione di una sala convegni multi-funzionale di alto livello e l’apertura di un bar”, racconta l’assessore alla Cultura e professore Marco Valenti. L’idea è quella di offrire ai cittadini uno spazio che possa essere solo il primo di molti altri luoghi dedicati al racconto della storia e del patrimonio del territorio, aprendo più spazi per la didattica, per le iniziative pubbliche e per gli eventi: questo è il focus principale dell’intero progetto, in un’ottica rivolta soprattutto alle generazioni future.

Gloria Vergani

Fonte:Artribune.com

Monteriggioni

Grotte di Sant'Angelo

Palazzo NOLA visto dalla Pietra del Castello

Polittico nel Museo diocesano

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Panorama di Cassano visto dalla Pietra del Castello

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