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Cassano. Nella follia legislativa del dimensionamento, il Comune si arrende

classe scolastica.jpgIl comunicato diffuso dal movimento politico Articolo 21 sul dimensionamento scolastico ha suscitato non pochi commenti. Alcuni a favore dell’amministrazione comunale che non avrebbe potuto far nulla contro i dettami della legge presentata dalla Lega e successivamente approvata dal Parlamento. E’ un sistema comodo per non affrontare il problema. La Regione Calabria avrebbe potuto far qualcosa? Pare di si. Cassano Ionio é il quarto paese in Italia per Dispersione Scolastica implicita ed esplicita. Non è un titolo di merito, purtroppo. Cerchiamo di capire intanto:

La dispersione scolastica totale è calcolata come sommatoria dell'abbandono esplicito (cioè la quota di giovani 18-24 anni che hanno lasciato gli studi prima del diploma) e della dispersione implicita (coloro che, pur avendo raggiunto l'ultimo anno di scuola non hanno acquisito le competenze di base minime”.

Partendo dal dato incontestabile (dati INVALSI) che Cassano e' il quarto paese con la piu' alta dispersione scolastica, il sindaco avrebbe potuto tentare di attenuare il dimensionamento, ma, invece di sfruttare questa opportunità, pare abbia manifestato solo risentimento verso chi aveva collocato Cassano in questa posizione, ritenendola quasi un’offesa alla sua persona. Al netto di qualsiasi elucubrazione a favore o contro, quel ci interessa è: cosa si prospetta per le scuole cassanesi?

  1. Un dimensionamento folle che accorperà tutti gli istituti comprensivi di Sibari, Lauropoli, Cassano centro e che porterà sotto la gestione di un'unica dirigenza scolastica e amministrativa la bellezza di diciotto plessi (1460 alunni), dislocati su un vasto territorio in un contesto a elevata complessità socio culturale, con grande eterogeneità per la presenza di numerose persone straniere provenienti da aree geografiche diverse e distanti.
  2. La seconda autonomia di cassano all'Ionio sarà rappresentata dall'Erodoto di Thurii, che andrà in deroga, avendo un numero di studenti inferiore a 900, come prevede l'insana legge pensata da questo insano governo. Questo significa che da un lato avremo un'aggregazione abnorme di studenti e dall'altro condanneremo a morte le scuole superiori cassanesi, che già faticano a rispondere ai bisogni formativi del bacino di utenza. Sono infatti diversi gli studenti che optano per istituti superiori di Castrovillari o di Trebisacce.

Cosa si sarebbe potuto fare? Con un bagno di umiltà si sarebbe potuto utilizzare il bollino rosso amaramente conquistato per i livelli elevati di dispersione scolastica. Ricordiamo che Cassano è il quarto comune d'Italia per dispersione scolastica e, utilizzando a proprio favore il dato che proviene dall'osservatorio nazionale, proporre ai decisori politici regionali una sperimentazione che avrebbe potuto andare in deroga rispetto al veto nazionale posto contro gli istituti omnicomprensivi e avviare una vera e propria innovazione in campo didattico collegando l'istituto comprensivo Lanza Milani all'Erodoto di Thurii e lasciando insieme gli istituti comprensivi di lauropoli e Sibari.

I numeri ci sarebbero tutti. la sperimentazione si rende necessaria proprio in base ai dati su dispersione esplicita e implicita, ai dati che emergono dalle rilevazioni INVALSI, ai casi diffusi di disagio adolescenziale e preadolescenziale, conseguenza sicuramente anche della pandemia, che intasano la neuropsichiatria infantile locale e mettono a dura prova docenti, famiglie, assistenti sociali.

In un contesto autenticamente democratico si sarebbero aperte assemblee cittadine, si sarebbero coinvolti docenti e genitori e, raccogliendo le voci delle persone che quotidianamente vivono la scuola, si sarebbe potuto almeno provare a elaborare una proposta di sperimentazione magari facendo intervenire qualche esperto esterno alla scuola e che lavora presso l'osservatorio. Tutto ciò tenendo conto che la regione Calabria ha emanato linee guida con precise indicazioni per zone svantaggiate onde andare in deroga e Cassano, per le caratteristiche socio economiche e culturali, rientra nella categoria. Cassano ha bisogno che le scuole si moltiplichino, non che si accorpino, che l'organico si raddoppi, che le scuole si aprano alla comunità come veri e propri presidi di legalità e cittadinanza. Sarà possibile tutto questo? Nelle condizioni previste dal sindaco nella sua delibera sicuramente no. C'è qualche speranza che si possa rimediare? Forse. In tutto ciò, l'assessore competente come si esprime?

L’analisi di ciò che si poteva, e forse si può ancora, intraprendere è precisa, però occorrono determinazione e idee chiare. Per giungere alle conclusioni suesposte abbiamo interrogato docenti, genitori, alunni e qualche dirigente scolastico di altre città nostro buon amico. L’amministrazione comunale non si è preoccupata di chiedere consigli a chi di scuola se ne intende, ha deliberato, semplicemente deliberato…

Antonio M. Cavallaro

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