Qualche decennio fa a Cosenza ci fu una visita del compianto leader politico radicale Marco Pannella, noto per il referendum sul divorzio e per le sue svariate battaglie per la difesa dei diritti civili. Durante il suo soggiorno a Cosenza gli fu chiesto da un giornalista locale cosa pensasse delle dichiarazioni di Craxi durante un'intervista ad un noto giornalista italiano ritenuto un fedele codino del premier. La risposta di Pannella fu laconica e più o meno così: "non è stata un'intervista si è trattato di una marchetta".
Non ricordo con precisione le parole, ma il senso era quello.
Più di recente (maggio 2020) un altro caso di intervista marchetta giunse all'attenzione dei media e, guarda caso, riguardava sempre la figura di Craxi. Quella volta è stata coinvolta sua figlia. Sul "Fatto Quotidiano" il direttore Marco Travaglio rispondeva così alla domanda di un lettore:
"Mentre leggo la sua lettera sono le 15.30 e Rai1, l’ammiraglia del “servizio pubblico”, trasmette un penoso programma con unica ospite indovini chi? L’ubiqua Stefania Craxi, che santifica il padre perseguitato con la conduttrice Caterina Balivo a farle da spalla, anzi da palo. Il programma si chiama Vieni da me ed è prodotto da Magnolia, fondata da Giorgio Gori e ora di proprietà di Marco Bassetti, che non è omonimo del marito di Stefania Craxi: è proprio lui. Una marchetta in famiglia, casa e bottega: il marito fa invitare la moglie per beatificare il suocero a spese nostre, con tanti saluti al conflitto d’interessi e alla decenza. Figli, famigli, nostalgici e complici del noto ladrone spadroneggiano a reti ed edicole unificate e si atteggiano pure a esiliati perseguitati."
Noi in Calabria, nella sibaritide e proprio nel comune di Cassano allo Ionio, nel cui vasto territorio ricade proprio Sibari, ci accontiamo delle "Interviste Marchette" del sindaco p.t. , camuffate da incontri quasi fortuiti, con due giornalisti che sono "alle dipendenze" dell'intervistato. In effetti non si è trattato di una vera e propria "intervista", anche se, devo ammetterlo per onor del vero, i due giornalisti hanno tentato, seppur timidamente, di portare il discorso verso più interessanti risposte, "l'ineffabile" affabulatore, però, ha continuato per quasi due ore a sbrodolarsi di lodi sperticate verso sé stesso. Se non fosse mortalmente noioso e per di più inutile, ci sarebbe da sottoporre le sue farneticanti elucubrazioni ad un buon psicologo. Eccoci giunti al 4° giorno di questo 2024 e stiamo a raccontare le gesta ultime di un persona che delle illusioni fa la sua regola di vita.
(Antonio Michele Cavallaro)