(foto del nostro archivio, 1986 Frasca sindaco e Papasso assessore) PER ARTICOLOVENTUNO IL RAMBISMO NON TORNERA’!
La storia si ripete, tutto come un film già visto.
La proposta avanzata dall’Amministrazione Comunale Papasso di intitolare una piazza al defunto Sen. Frasca a parere di ArticoloVENTUNO è del tutto irrispettosa verso la comunità cassanese.
Non rappresenta altro che un tentativo grossolano di mettere mano alla storia di Cassano, per cancellare tout court intere parti che hanno lasciato un segno profondo nella città.
Riteniamo che l’intitolazione di una piazza o di una strada sia uno di quei casi in cui un’Amministrazione debba coinvolgere non solo il Consiglio Comunale, nella sua interezza, ma anche la cittadinanza tutta: tali scelte rappresentano un momento di crescita per la comunità e, per questo, dovrebbero scaturire da una decisione collettiva – non da un atto d’imperio – attorno alla quale tutta la città dovrebbe stringersi e riconoscersi.
In questo caso, invece, si è scelto una modalità inedita, unilaterale, stupidamente decisionista, come sempre ormai sprezzante delle riflessioni storiche, delle sensibilità e della valutazione della comunità cassanese, per alcuni versi anche incomprensibile, visti i forti contrasti politici e non, pubblicamente intercorsi qualche lustro fa, fra lo stesso Sen. Frasca e l’attuale Sindaco.
Senza polemica alcuna, limitandoci ad un primo giudizio sommario sull’azione di governo del defunto senatore, riteniamo del tutto inopportuna l’iniziativa di intitolare una piazza a chi, con le sue errate scelte amministrative ha condotto, all’epoca proprio assieme al giovane Papasso assessore con delega ai lavori pubblici, le casse del nostro Comune nel baratro più profondo di un dissesto finanziario miliardario che ha frenato e condizionato in maniera pesantemente negativa lo sviluppo della nostra città.
Un dissesto finanziario che solo dopo circa 15 anni si è riuscito a risanare grazie all’intervento dello Stato ed alle politiche parsimoniose degli amministratori che si susseguirono poi nel tempo.
Sotto il profilo politico il Sen. Frasca è stato indubbiamente uno degli attori principali di un’epoca di intensa passione politica, ma di altrettanta violentissima contrapposizione ideologica, per la quale viene ricordato come una figura estremamente divisiva della nostra comunità, oltre che per alcuni versi controversa.
Famose le sue contrapposizioni fratricide con il senatore Gino Bloise, del suo stesso partito, che tanto ritardo hanno arrecato allo sviluppo delle nostre realtà territoriali; famoso, inoltre ancora il suo autoappellarsi a “Rambo” (il c.d. rambismo).
Papasso, co-protagonista assieme al sen. Frasca, oggi Sindaco pro tempore di tutta la comunità di Cassano – non solo quindi di una sparuta parte che si richiama ad una falsa estrazione socialista – conosce più che bene la storia di quel periodo.
In virtù di ciò, sapendo che questa sua insensata proposta avrebbe inevitabilmente sollevato delle critiche e riacceso una discussione, per il profondo rispetto che si nutre verso chi non appartiene più a questo modo terreno, non avrebbe proprio dovuto avanzarla o quantomeno, di sicuro, non in questi termini.
Il ruolo del revisionismo storico diventa pericoloso quando manca una solida base culturale e uno sguardo critico che ci metta in allerta di fronte alle manipolazioni.
Questa intitolazione forzata non appartiene e mai apparterrà a buona parte della comunità cassanese.
Per la parte che ci riguarda, non parteciperemo a quest’altra inutile farsa ed invitiamo i Cittadini di buon senso, le Associazioni e le Istituzioni invitate dall’Amministrazione ad una seria riflessione se partecipare o prendere le distanze da un evento in cui, ancora una volta, si vuole buttare fumo negli occhi dei cittadini distraendoli dalle dure e deprimenti vicende del passato.
Ufficio comunicazioni ArticoloVENTUNO