Esattamente 116 anni fa, 22 novembre del 1901, nasceva a Sagunto il compositore e pianista spagnolo Joaquín Rodrigo (1901-1999). L’altro ieri, guarda combinazione, mentre leggevo questa notizia inviatami dall’amico musicofilo Luigi Maffeo, pensavo ad un’altra e più triste informazione riguardante lo scioglimento del Consiglio Comunale del mio paese insieme a quelli di altri 4 comuni calabresi. Era nell’aria già da settimane che sarebbe accaduto, ma ora che la cosa era diventata ineluttabile e definitiva, sono stato colto da profonda amarezza. La coincidenza delle due notizie, pur se completamente diverse fra loro, con l’ascolto del celeberrimo adagio tratto dalla composizione più conosciuta del musicista spagnolo, cieco dalla nascita, il bellissimo Concerto d’Aranjuez” per chitarra e orchestra, m’intorpidiva la mente e m’induceva alla tristezza.
Ho sentito più tardi che qualche idiota festeggiava per le strade di Cassano forse non contento dell’operato di quell’amministrazione, non capendo che una tale jattura coinvolge l’intera cittadinanza.
Sono stato e sono ancora parecchio critico nei confronti del “modus operandi” dell’amministrazione guidata da Papasso, ma lungi da me l’idea che potesse concretizzarsi un evento critico come quello che si è presentato. E’ chiaro che le risultanze dei 6 mesi di permanenza negli uffici comunali da parte dei tre membri della “Commissione di accesso agli atti” sono state tali e pesanti da non dare alternative al ministro degli interni Marco Minniti e poi a tutto il Consiglio dei Ministri, se non di procedere allo scioglimento di tutta l’assise comunale.
Aspettiamo, ovviamente, le motivazioni che saranno presto pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale e ci sarà possibilità di presentare ricorso, ma tutto ciò non impedisce, intanto, che il commissariamento amministrativo della città abbia inizio.
A prescindere dalle motivazioni - se qualcuno effettivamente è stato invischiato nella forza tentacolare del malaffare pagherà - da calabrese dico che non é ammissibile che lo Stato Italiano come unica alternativa a combattere mafia, ‘ndrangheta e delinquenza non trovi di meglio che accanirsi contro i consigli comunali dei nostri paesi. La mia riflessione è di carattere generale, ma è chiaro che in tutta la nostra regione e, direi, non soltanto la nostra (soprattutto in quelle aree dove la presenza dello Stato appare quasi solo garantita dalle forze dell’ordine, mancando spesso i servizi essenziali del vivere civile, come sanità, scuole, trasporti e chi più ne ha più ne metta) è facile cadere nelle trappole che il malaffare tende proprio nei luoghi dove si prendono decisioni per investimenti finanziari sul territorio riguardanti appalti e spese ordinarie e straordinarie. Il grande giornalista Aldo Varano scrive: "… lo Stato non riesce a liberare i suoi territori calabresi dalla 'ndrangheta attraverso i suoi funzionari e le sue strutture e allora affida ai suoi funzionari e alle sue strutture i Comuni, eletti dai cittadini, che la 'ndrangheta infiltra. Forse c'è qualcosa che non va...".
E si, qualcosa di certo non va. Non intendo assolutamente dire che il lavoro di procure, magistrati, finanza e carabinieri sia inutile o vano, dico che, secondo me, è male indirizzato. Prima di tutto questo Stato deve garantire a tutti i cittadini di poter vivere in un ambiente sano e sicuro e non certo chiudendo, per esempio, tribunali laddove sono estremamente necessari (vedi Rossano) con una giustizia che dia certezza delle pene inflitte, che dia maggiore autonomia e mezzi anche alle forze dell’ordine che spesso hanno le mani legate dall’eccessivo “garantismo”, solo così la popolazione può avere più fiducia e dare spontanea collaborazione per estirpare in modo definitivo il cancro atavico di quel “comportamento mafioso” che purtroppo c’è (è inutile negarlo) anche in chi detiene una piccola posizione di potere, sia questo, politico o amministrativo. Per quel che riguarda Cassano, per favore, si abbandoni l’idea del “complotto”, qui si tratta del risultato di indagini espletate non certo dall’ultimo perditempo di corso Garibaldi o del bar all’angolo, guardiamoci tutti allo specchio e cerchiamo di mettere a fuoco le nostre manchevolezze, perché quando succede questo è inutile trincerarsi nel solito “io non c’entro”, se le condizioni ambientali del territorio non sono proprio paradisiache, siamo tutti responsabili, nessuno escluso.
Non ci resta che affrontare ora i prossimi mesi, o anni, vedendo alla guida della nostra città ben 3 commissari prefettizi di cui proprio stamane dall’ufficio Stampa del Comune abbiamo avuto notizia, e sono:
Il Vice Prefetto MARIO MUCCIO (nella foto in alto)
in servizio al ministero dell’Interno presso l'ufficio per le attività del commissario per il coordinamento delle iniziative antiracket e antiusura.
Il Vice Prefetto ROBERTO PACCHIAROTTI
Sovraintende e coordina le attività in materia di contenzioso e disciplina del personale di ruolo del Corpo dei VV.FF.
La Dott.ssa RITA GUIDA
Dirigente servizi amministrazione – servizi generali e attività contrattuale
Non ci resta che augurar loro BUON LAVORO.
Se vi può essere di consolazione ascoltate il Concerto di Aranjuez con gli occhi chiusi e promettete a voi stessi di non approfittare più dell’amico tal dei tali sindaco, assessore, deputato o senatore per ottenere quel che magari non vi spetterebbe, anche questo è “comportamento malavitoso”.
Antonio Michele Cavallaro
PS: Nell'allegato l'articolo di Gianpaolo Iacobini apparso sul quotidiano "Il Giornale"