La forza attrattiva del romanzo di Cataldi fa muovere l’Isola di Procida che sbarca a Cassano
Sabato 16 novembre a Cassano si terrà il convegno di presentazione del libro di Salvatore Cataldi dal titolo: "Gli strappatori di Emar. Le meraviglie della preistoria, di cuore, di pietra e di sangue" che contribuirà a rompere lo stupido luogo comune che con la "Cultura non si mangi". L’evento si svolgerà nella Sala consiliare del Comune di Cassano All’Ionio a partire dalle ore18:30. La Cultura è un ramo vitale per il respiro di un paese, che soprattutto attraverso la scrittura di nuovi libri custodisce ed eterna la memoria locale di fatti storici e personaggi illustri. Un ramo che ahinoi viene quasi sempre sottovalutato.
Un evento costruito passo dopo passo da Salvatore Cataldi a partire dal 14 settembre 2022 quando andò a Procida Capitale della Cultura italiana 2022 ospite del sindaco procidano Raimondo Ambrosino. Quel giorno nell'Isola del Postino e di Arturo, i due gettarono le basi del bel progetto editoriale "Gli strappatori di Emar. Le meraviglie della preistoria, di cuore, di pietra e di sangue". Da presentare più tardi nella rassegna della Fiera del Libro di Procida. E così è stato, con un evento partecipato che ha ottenuto ampi consensi. Il 13 ottobre 2023, a Procida, arrivò una folta rappresentanza paesana e dei paesi limitrofi che accompagnò lo scrittore e i due prodi relatori: lo scrittore dell'Accademia Cosentina Tommaso Orsimarsi e il nostro poeta Antonio Canonico, con a seguito giovani suonatori di organetto e tamburello e Tele Cassano. È il terzo libro di Salvatore Cataldi, che intanto ne ha scritti altri due. Un romanzo avveniristico che narra delle gesta dell'età del rame e del bronzo delle otto sorelle tribù amiche del Pollino. Onassac di Ovlas– Cassano- delle Stelle di 'Ntonji– San Lorenzo Bellizzi, del Lupo dù Sguerc di Cerchiara, di Ursus – Sant'Agata di Esaro, di Bos – Papasidero, di Eplov – Orsomarso, di Enoel – Scalea e di Saator i Matell – Terranova di Pollino. Il libro racconta della scoperta del rame, dello stagno e del bronzo, dei monumenti dedicati ai numi dei dolmen (piccole tombe) e dei menhir (le pietrefitte), che oltre a una funzione religiosa e di riti propiziatori sono l'icastica trasposizione sulla terra del cielo, delle stelle e dei pianeti, cioè il calendario delle pietre e astronomico, l'invenzione preistorica da cui nascerà il concetto di orologio contemporaneo. Oltre al viaggio marinaresco verso l’Isola dell’Uro alato – Procida e della tribù di Ilopan – Napoli per barattare i prodotti tipici con l’introvabile stagno proveniente dai villaggi del nord e dell’Anatolia. Un libro che ha la capacità di rompere diversi luoghi comuni, tra cui proprio il concetto di modernità che, secondo lo scrittore, inizia nel 3455 a.C. e non nel 1500, in età rinascimentale, come scrisse Marshal Berman. Proseguendo con la presunta contemporaneità dell'uguaglianza formale e sostanziale tra uomo e donna che, secondo Cataldi, si ebbe già nella preistoria con la famiglia gilania - né patriarcato né matriarcato. Dove la donna conta e fa cose straordinarie, forse più dell’uomo. Le donne in quel tempo erano brave anche a cacciare, a tessere, a cesellare e plasmare orci e vasi, a disegnare, a danzare, a cantare, a suonare ed emergevano nei giochi agonistici di corsa campestre e veloce, nel tiro alla fune, arrampicata, nuoto, regata con le barche e con le piroghe. Le attitudini delle donne appena dette si sviluppano ed evolvono, ancor più, proprio nel periodo in esame: l’Eneolitico. O ancora la data della nascita della scrittura che non avviene con la fine della preistoria e l'inizio della storia nel 3500 a.C., ma esiste da sempre, cioè da quando l'uomo ebbe l'idea di trasferire sulle pareti delle caverne con i graffiti rupestri le idee e la sua immaginazione. Il libro narra anche della nascita dei giochi competitivi e di una sorta di olimpiade preistorica che si tenne tra il Mare Ionio, il piano accanto al Bifurto tra Cerchiara e San Lorenzo Bellizzi, il pianoro di Ruggio e Gaudolino, nella Falconara e nelle forre del Fiume Lao, in luoghi diventati dei veri e propri toponimi. Il presente romanzo del Cataldi, oltre a catturare l'interesse di Procida Capitale della Cultura 2022, è salito alla ribalta ed è stato presentato lo scorso maggio al Salone Internazionale del Libro di Torino. Oltre ad incantare, insieme al secondo libro "Il Villaggio di OnassaC e la Rivoluzione Neolitica", un noto regista cinematografico, Guido Fiandra, scrittore e docente del corso di regia e sceneggiatura all'Accademia Nazionale del Cinema di Bologna, per una possibile trasposizione per realizzare un film o un docufilm.
Negli ultimi mesi Cataldi si è cimentato in un'ardua quanto valida opera di "revisionismo della storia locale", aggiungendo due nobili biografie romanzate dedicate a un saggio agricoltore locale "Biagio Tancredi, la straordinaria storia di un intrepido agricoltore del Sud", anch'essa presentata al Salone Internazionale del libro di Torino, e dell'illuminato imprenditore agricolo e turistico Heinrich Müller "Oosweer i diari di Heinrich Müller".
Ebbene, il libro di Cataldi "Gli strappatori di Emar. Le meraviglie della preistoria, di cuore, di pietra e di sangue" ha avuto la forza per provocare un viaggio di andata sull'Isola di Arturo e sabato prossimo di ritorno, con la Capitale della Cultura italiana, 2022, che continuando a vivere di eventi sulla preziosa onda lunga del pregiato riconoscimento, sarà ospite a Cassano al convegno di presentazione del libro, a cui vi invitiamo a partecipare numerosi, per assistere a un interessante dibattito.
Dal manifesto e da Facebook si legge della presenza del sindaco Raimondo Ambrosino, dell'assessore alla Cultura Michele Assante del Leccese, delle Politiche giovanili Luigi Primario, di altri tre assessori, del presidente del consiglio e del direttore della Fiera del Libro di Procida Saverio D'Orio. La folta rappresentanza istituzionale procidana presumo arriverà in pullman e non in barca come forse lo scrittore Cataldi avrebbe preferito. Infine, una nota di merito anche per l'associazione Fan Club Bertoli di Lauropoli, diretta dallo stesso Salvatore Cataldi e presieduta da Elio Ferrari, che da anni è impegnata nell'organizzazione di eventi davvero importanti, come nel 2015 la semifinale del Premio Pierangelo Bertoli salito alla ribalta nazionale ormai alla sua 11ª edizione di questi giorni con la partecipazione di Claudio Baglioni e di giovani talenti.