LAURA BAULEO ACCEDE ALLA FINALE NAZIONALE - MISS MONDO ITALIA, TREPIDANTE ATTESA - KERMESSE DI ALTO PRESTIGIO DOMANI A GALLIPOLI.
Tutto ha inizio con la celebrazione l’estate scorsa di Miss e Mister Fusione Co-Ro, la prima manifestazione organizzata e voluta dall’allora presidente Associazione S.C. Pathirion Vincenzo Figoli oggi ex presidente, da Alfonso Rago (Presidente Acli)- Giuseppe Pacenza (Presidente Comitato per un CO-RO di SÌ - Piragineti unitamente ad altre associazioni e comitati delle due città oggi estinte. L’obiettivo era quello di coinvolgere e sensibilizzare durante la fase referendaria l’unione delle città, traguardo storico successivamente raggiunto grazie all’esito dell’urna il 22 ottobre del 2018. Regina dell’evento per l’appunto: Laura Bauleo, appena 19enne, alta 1.82, ammirevole espressione della nuova città Corigliano Rossano. Sotto la direzione artistica di Ercolino Ferraina Miss e Mister Co-Ro ha riscontrato uno straordinario successo in termini di presenze, organizzazione e prestigio. Non è un caso se MISS E MISTER FUSIONE abbinata a Miss Mondo Italia, ha oggi consentito alla vincitrice di accedere alla finale nazionale in programma domani, domenica 10 giugno 2018, alle ore 21, presso il Teatro Italia di Gallipoli, dopo aver superato nelle finali regionali SICILIA e CALABRIA ben 50 bellezze meridionali, nonché le semifinali Nazionali in quel di Gallipoli prescelta tra altre 100 concorrenti.
La kermesse vedrà la partecipazione di Cecilia Capriotti, Fabio Fulco, Antonio Giuliani, Luca Abete Valeria Altobelli, Laura Brioschi, Mattew Lee, The Bootle’s. A condurre sarà il ballerino e presentatore Stefano De Martino.
Carabinieri accusati di violento pestaggio - Assoluzione confermata in Appello - Accolte le tesi dell’avvocato difensore Francesco Nicoletti.
Il Tribunale di Castrovillari in totale accoglimento delle richieste avanzate dall’Avv. Francesco Nicoletti ha confermato la sentenza di assoluzione nei confronti di due Carabinieri accusati di aver violentemente pestato il 34enne coriglianese R.G. nel corso di un servizio di controllo.
I FATTI I due militari dell’Arma stavano attuando un posto di blocco lungo la SP 196, in contrada Brillia, quando hanno intimato con la paletta l’alt ad un veicolo in transito proveniente dalla località Villaggio Frassa. Si trattava di una autovettura Volkswagen Golf di colore grigio con alla guida un uomo che, dopo aver frenato repentinamente e fatto un’inversione, si era dato alla fuga. Da qui l’inseguimento da parte dei Carabinieri fino a località Torricella dove l’uomo aveva fermato l’auto. Per come denunciato dal 34enne R.G., i due militari avrebbero aperto con forza lo sportello prendendolo a schiaffi e pugni per poi proseguire l’aggressione, una volta sceso dalla macchina, a calci.
Accompagnato al Pronto Soccorso dell’Ospedale di Corigliano da un proprio parente, avvisato telefonicamente durante l’aggressione, il 34enne era stato visitato dai sanitari che gli avevano diagnosticato una escoriazione al labbro ed una escoriazione della regione tibiale della gamba sinistra. Lesioni documentate fotograficamente e inserite nel fascicolo processuale.
IL PROCESSO Dalla denuncia sporta dall’uomo ha preso le mosse il procedimento penale a carico dei due carabinieri, difesi entrambi dall’avvocato Francesco Nicoletti. In primo grado è stata emessa una sentenza di assoluzione, avverso la quale è stato proposto appello. Considerata la delicatezza della vicenda, il Giudice del gravame ha ritenuto opportuno sentire nuovamente tutti i testimoni già escussi nel primo grado di giudizio, tra cui il medico del Pronto Soccorso che nell’immediatezza aveva visitato e refertato il 34enne R.G.
Nel corso della discussione finale, l’avvocato Francesco Nicoletti ha evidenziato anche l’inattendibilità della parte civile costituita, rilevando le enormi ed inconciliabili contraddizioni risultanti dalle dichiarazioni rese nei due diversi e distinti gradi di giudizio. Il Giudice dell’appello, all’esito della camera di consiglio, in totale accoglimento delle tesi difensive avanzate dall’Avv. Francesco Nicoletti ha non solo confermato la sentenza di assoluzione emessa dal primo Giudice, ma ha, altresì, condannato la parte civile al pagamento delle ulteriori spese processuali.
Assolti ex sindaci e dirigenti comunali di Rossano - Erano accusati di abuso d’ufficio e deturpamento ambientale
Accolte le tesi del collegio difensivo, composto dagli avvocati Ettore Zagarese, Rodolfo Alfieri, Margherita Federico e Leonardo Trento, vengono assolti con formula piena gli ex sindaci del Comune di Rossano Francesco Filareto e Giuseppe Antoniotti, nonché i dirigenti comunali Francesco Alfredo Merincolo, Giuseppe Graziani, Salvatore Le Pera e Gaetano Spataro.
Questa la sentenza emessa al termine di una lunga camera di consiglio dal Gup presso il Tribunale di Castrovillari Carmen Ciarcia, che ha disposto l’assoluzione per insussistenza dei fatti in favore di tutti gli imputati e per tutti i reati loro contestati.
LE ACCUSE I due ex sindaci e i dirigenti comunali erano accusati di abuso di ufficio, alterazione e deturpamento ambientale per avere, ognuno in ordine alle rispettive qualità, deteriorato, deturpato e alterato nell'equilibrio chimico, fisico e biologico il tratto di mare "Ionio" prospiciente la fascia costiera del Comune di Rossano, consentendo lo smaltimento di rifiuti costituiti da acque reflue urbane non adeguatamente depurate, provenienti dall'impianto di depurazione comunale sito in località "Sant’Angelo" e sversate in mare mediante condotta sottomarina. In particolare si contestava loro, a vario titolo, di aver posto in essere una sistematica e perdurante condotta omissiva per non aver attivato tutti gli interventi necessari atti ad impedire lo sversamento delle acque reflue non correttamente depurate provenienti dal depuratore comunale di Località Sant’Angelo di Rossano quali fattori idonei ad innescare conseguenze gravi, complesse ed estese, potenzialmente capaci di mettere in pericolo la vita e/o l'incolumità fisica di un numero indeterminato di persone
IL PROCEDIMENTO Sin dall’inizio, tramite i propri difensori, gli imputati si sono dichiarati estranei ai fatti contestati, cercando di dimostrare sia l’insussistenza dei fatti loro addebitati sia il proprio impegno per la soluzione dell’annoso problema dell’inquinamento nel territorio. In accoglimento delle tesi difensive, all’esito della camera di consiglio, il Gup ha sancito l’insussistenza dei fatti emettendo una sentenza assolutoria per tutti.
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