Ieri, 31 Marzo, nel salone del Consiglio Comunale di Cassano è avvenuta la cerimonia con cui è stata conferita la Cittadinanza onoraria a Mons. Andrea Mugione (nella foto con le sorelle) presule della diocesi di Cassano per ben 10 anni dal 1988 al 1998. La proposta di conferire tale onore a distanza di quasi vent’anni dalla sua partenza da Cassano è giunta all’A.C. dal prof. Francesco D’Elia e da altri fedeli della diocesi. Il sindaco e gli altri componenti il consiglio hanno accettato subito e si è proceduto al conferimento. Mons. Mugione è stato uno devi ultimi vescovi che più a lungo è rimasto alla guida della diocesi e uno di quelli che più di altri ha realizzato opere importanti in tutto il territorio diocesano: numerosissime le chiese costruite o restaurate, acquisizioni importanti di beni materiali, recupero di alcune proprietà che per decenni erano state sfruttate da privati e realizzazione del Museo e della Biblioteca diocesani.
Come sappiamo le chiese non sono opere pubbliche, ma luoghi di culto per meglio raggiungere, penetrare le coscienze e spingerle verso l’incontro con Cristo. Beni materiali acquisiti dalla chiesa, non per brama di possesso ma per metterli a servizio del bene comune, non vuote parole che scorrono come gocce di pioggia sui vetri, ma praticità congiunta ad un alto senso di giustizia e di carità verso i più deboli, pervasa dalla pacatezza dei modi, dalla modestia del tratto doti pregne, però, di una forte dose di coraggio, fermezza e perseveranza. Questo ha dimostrato mons. Mugione nei 10 anni di permanenza a Cassano.
Ci piace ricordare un recente intervento di Eugenio Scalfari per la commemorazione di Francesco De Santis, durante il quale il famoso giornalista ricordava una frase del grande letterato napoletano per definire il sommo poeta Leopardi: “Trasformava le cose in sentimenti”. Si potrebbe dire che mons. Mugione ha saputo trasformare le opere di natura fisica in momenti di elevata spiritualità.
Le opere sono rimaste a testimoniare la sua operatività e, purtroppo, dobbiamo amaramente constatare come alcune di esse sono state lasciate a vivacchiare (vedi Museo diocesano) e altre, peggio ancora, sono state abbandonate o addirittura messe in disarmo e in fase di smantellamento come la Biblioteca Diocesana, visitata da Benedetto XVI, allora cardinale Ratzinger, che ebbe parole di elogio per la cura con cui le migliaia di opere erano state tenute e catalogate.
Non per voglia di polemica, però se c’era una cosa da curare e da salvaguardare era proprio il “tesoro” di cultura che rappresentano i volumi di quella biblioteca. Come al solito si sproloquia di cultura, ma poi non si fa nulla per preservare le opere che la vera cultura ha saputo produrre, utilizzando il termine per indicare serate di canzonette, spettacolini e concerti di varia natura che svolgono un ruolo di aggregazione, ma non di vera promozione “culturale".
Ci auguriamo che l’attuale vescovo mons. Savino, così come ha dichiarato più volte pubblicamente, resterà a lungo a dirigere la navicella della nostra diocesi e penserà a risistemare degnamente sia il Museo che la biblioteca, in modo che diventino fulcro di una promozione culturale e di Fede vere e di livello elevato.
Grazie mons. Mugione per quel che ha realizzato da noi, le auguriamo ancora lunga vita al servizio della Chiesa e dei fedeli che, sappiamo, in tanti si rivolgono ancora a lei.
Avremmo da scrivere molto altro sulla conduzione della serata, ma lasciamo l’incombenza ai giornalisti che numerosi erano presenti alla cerimonia.
Antonio M.Cavallaro
(foto: Mons. Mugione fra il sindaco Papasso e mons. Savino, vescovo di Cassano)
(Le foto sono di Aldo Jacobini che ringraziamo)