Lavoro nel Mezzogiorno, ampia partecipazione per il dibattito
promosso da Gino Promenzio
“Emergenza lavoro nel Mezzogiorno”. Questo l’interessante tema di un incontro svoltosi nel pomeriggio ieri presso la sede di “Fiori d’arancio” di Corigliano Scalo. L’iniziativa – fortemente voluta dal candidato a Sindaco della coalizione “Civico e Popolare”, dottor Gino Promenzio, da sempre sensibile alle questioni afferenti il mondo del lavoro, dell’occupazione e del mancato sviluppo del Meridione d’Italia – ha registrato gli interventi di Gianmarco Manfrinato, giovane stimato componente del sodalizio “Fiori d’arancio”, Morena Barletta, apprezzata professionista componente dell’associazione “Gente di mare”, e Sandro Fucito, presidente del Consiglio comunale di Napoli, al quale sono state affidate le sue autorevoli conclusioni, e s’inserisce in un calendario di eventi monotematici aventi come obiettivo quello di promuovere l'ascolto e il confronto con la cittadinanza.
A coordinare e moderare il convegno è stato Alberto Laise, esponente di “Civico e popolare” noto per la sua propensione nella promozione di attività improntate alla crescita sociale e civile. Ampia la partecipazione da parte di un uditorio attento alle tematiche affrontate, non nel segno della retorica ma nella prospettiva di un reale cambiamento dello status quo.
“Il 6 febbraio di quest’anno, il Comune di Napoli e l’ispettorato territoriale del lavoro – spiegano dallo schieramento a sostegno di Gino Promenzio – hanno siglato un protocollo d’intesa contro il lavoro nero. Nel documento si pone particolare attenzione a due settori: ricezione turistica e ristorazione. Come “Civico e Popolare” abbiamo, sin dalla nostra nascita, posto molta attenzione a ciò che avveniva intorno alla nostra terra, ricercando punti di collaborazione, esempi virtuosi e relazioni paritarie con queste esperienze. L’attenzione a questa scelta compiuta dal Comune partenopeo ci è sembrata perfettamente integrata con la decisione, presa da tutta la nostra coalizione, d’inserire nel programma l’impegno di costituirsi parte civile in ogni processo che avesse, come reato contestato, quello del caporalato e dello sfruttamento dei lavoratori. Crediamo che, proprio partendo dalla questione “lavoro”, ed in particolare incastonandola nella più complessa “questione meridionale”, occorra costruire un percorso virtuoso, in cui il Comune si pone come soggetto vigilante e proponente, all’interno dei propri compiti e delle proprie possibilità, anche nella proposta di far pesare, nella stesura di accordi e di gare d’appalto, le condizioni economiche che vengono garantite ai lavoratori. In quest’ottica, l’Amministrazione potrà operare ed indirizzare le proprie politiche, pur con competenze limitate ai perniciosi equilibri di bilancio, nella promozione di modelli che pongano il lavoratore, soprattutto se stagionale, giovane e donna, nelle condizioni di non dover rinunciare ai propri diritti ed alle proprie prerogative. La “Città dei bambini”, ancora una volta, non vuole restare un slogan ma vuole concretizzarsi in una città, in un’Amministrazione che promuova tutte le condizioni necessarie ed indispensabili affinché ci sia ciò che spetta a tutti per diritto”.