Schiavonea gremita per Promenzio: il rifiuto della “libretta” e il gesto verso i 5 Stelle
Un arcobaleno multicolore. Tanta gente dal volto salato. Il Porto, il Quadrato, la Meris, le Persone e la Storia. Una corrente emozionale che aleggia sulla piazza gremita. Schiavonea, borgo marinaro e turistico di Corigliano Rossano, ha risposto in massa, ieri sera, nonostante l’incertezza delle condizioni climatiche, al primo pubblico comizio di Gino Promenzio, candidato a Sindaco della nuova Città per la Coalizione “Civico e Popolare”.
Era infatti colma fino all’inverosimile la Piazzetta Portofino, crocevia d’incontri e di sguardi, punto d’approdo e ripartenza per storie differenti ma unite da un unico “sogno”: una Città degna di questo nome, “perché – come ama ripetere Promenzio – è qui che vogliamo vivere”. Donne e uomini, moltissimi giovani, candidati al Consiglio comunale nelle nove liste a supporto della “corsa” dello stimato ortopedico nato a Rossano e vissuto a Schiavonea. Ed è stato, infatti, più che un comizio in gergo politichese, un breve ma efficace discorso dettato dalla forza del cuore, nel quale Promenzio non ha nascosto tutta la sua emozione per ritrovarsi lì, in quel momento, ad incarnare la comune e legittima aspettativa di tanti.
Nessun spazio al livore e al rancore, alle critiche pretestuose e al dileggio personale. Promenzio – scrive in una nota il giornalista Fabio Pistoia – ha preferito parlare, con stile ma altrettanta semplicità, di contenuti. Quel che oggi Schiavonea è, e quel che si vuole invece fare di questa importante area del territorio, puntando il dito contro l’inciviltà dei pochi, il deplorevole fenomeno della prostituzione presente anche in alcuni tratti del Lungomare, il ruolo che può e deve occupare il Porto, meritevole di rispondere appieno a quelle che sono le vocazioni della marineria locale, tra le più importanti del meridione d’Italia. E, ancora, la funzionalità del Quadrato Compagna, il futuro della società Meris, l’affettuoso saluto alla Comunità di Schiavonea e ai coriglianesi emigrati, che devono poter messi in condizioni di far ritorno all’amata terra natia.
Due, in particolare, i passaggi della manifestazione molto applauditi dai numerosissimi cittadini presenti: il netto rifiuto di Gino Promenzio a qualsiasi forma di clientelismo e al voto mafioso e in qualsiasi modo colluso con i nemici del territorio, nonché al ricorso della cosiddetta “libretta”, nell’accezione elettorale intesa come strumento di coercizione del consenso dietro elargizione di bisogni spesso primari dei ceti popolari, e il bel gesto rivolto al Movimento 5 Stelle e al suo candidato Claudio Fiorentino, esclusi dalla competizione elettorale anche a seguito del pronunciamento della giustizia amministrativa, ai quali Promenzio, dicendosi dispiaciuto per la loro mancata partecipazione, ha offerto i propri spazi della campagna elettorale per far comunque conoscere le proprie idee.