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L'A.C. di Cariati in odore di "scioglimento"

greco filomena.jpgIl Ministro dell’Interno verifichi se ci sono le condizioni per rimuovere il sindaco di Cariati o sciogliere direttamente il consiglio comunale della cittadina del Basso Jonio secondo quanto previsto dal Tuel.

Con una interrogazione parlamentare abbiamo chiesto al Ministero dell’Interno se non intenda provvedere alla rimozione del sindaco di Cariati Filomena Greco (nella foto) ai sensi dell'articolo 142 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, o, alternativamente, viste le difficoltà del Consiglio e della Giunta ad adempiere le proprie funzioni, se ritenga sussistenti i presupposti per attivare la procedura contenuta nell’articolo precedente dello stesso decreto legge, in materia di scioglimento dei Consigli comunali.

Nell’ormai lontano 29 marzo 2019, infatti, per effetto della legge Severino, il Ministero dell'interno, per tramite del prefetto di Cosenza, ha (nuovamente) sospeso dalle sue funzioni il sindaco di Cariati Filomena Greco in quanto, come confermato dai giudici, quest'ultima è stata tra i protagonisti dell'episodio di corruzione riscontrato nel corso dell’operazione “Platone” coordinata dalla Procura di Castrovillari che riguarda la costruzione dell'ospedale privato di Cariati. Per questi motivi la donna era stata posta dapprima ai domiciliari e poi, dal tribunale del Riesame, le era stato imposto il divieto di dimora nel suddetto comune.

Il Riesame aveva, infatti, confermato il pesante impianto accusatorio della Procura di Castrovillari ritenendo sussistente la gravità indiziaria: corruzione, abuso d'ufficio, turbata libertà degli incanti e abusivismo edilizio, per arrivare alla costruzione dell'ospedale privato del gruppo iGreco Ospedali Riuniti a Cariati (di cui il sindaco stesso deterrebbe una quota di partecipazione societaria). Ufficialmente, dunque, da marzo (senza considerare le vicende giudiziarie pregresse e la fine della prima consiliatura Greco risalente a fine 2018 quando l’allora maggioranza presentò le dimissioni da un notaio viste, già allora, le difficoltà amministrative esistenti) il Comune del Basso Jonio Cosentino è senza una vera guida con tutte le difficoltà del caso: diversi Consigli comunali sono andati deserti (l'opposizione ha più volte chiesto le dimissioni della maggioranza) e la città viene amministrata a fatica a causa di una situazione politica fortemente instabile vista la situazione giudiziaria che investe il sindaco. Crediamo sia il momento giusto affinché il Ministero dell’Interno prenda le giuste dovute contromisure previste dalla legge per mettere fino a questo ennesimo caso di abuso e corruzione in Calabria e ridare dignità ai cittadini.

Nicola Morra (M5S Senato – Presidente Commissione bicamerale antimafia)

Margherita Corrado (M5S Senato – Componente Commissione bicamerale antimafia)

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