In seguito al consiglio comunale aperto convocato dall’amministrazione comunale e tenutosi giovedi 13 febbraio durante il quale si è discusso sulla problematica della discarica La Silva, rispetto alla quale l’associazione già promotrice della richiesta di consiglio comunale aperto, sente l’obbligo e la necessità di fare alcune considerazioni e osservazioni.
In primis, ringraziamo, quanti tra semplici cittadini e rappresentanti di associazioni hanno apportato con la loro partecipazione attiva un contributo essenziale alla discussione, e ai rappresentanti istituzionali- Prendiamo atto come associazione che la strada da percorrere per sensibilizzare maggiormente la popolazione alla partecipazione di temi che sono di interesse collettivo è ancora lunga, ma come associazione ci siamo assunti e continueremo ad assumerci l’impegno di sollecitare sensibilizzare e informare i cittadini sui temi che riguardano la qualità dell’ambiente e della salute della comunità.
In merito alle dichiarazioni in consiglio comunale abbiamo registrato positivamente quanto affermato dal sindaco Papasso nel suo intervento che ha ribadito il suo indirizzo politico negativo per il sovralzo e la realizzazione della V buca, nonostante il commissariamento regionale, ed ha chiesto agli enti sovraordinati, rappresentati dai consiglieri regionali Gallo e Molinaro, un ausilio a risolvere la questione data la sua competenza non più di ordine comunale. In tal senso l’on. Gallo ha dichiarato un secco diniego alla realizzazione della V buca ed un serio e fattivo impegno a fermare le pratiche autorizzative del già inoltrato stato di avanzamento amministrativo del sovralzo IV buca.
La sinergia di intenti dichiarata pubblicamente dalla rappresentanza regionale e da quella comunale non può che destare fiducia ma auspichiamo celeri sviluppi e atti consequenziali nei prossimi giorni considerando anche la situazione emersa in consiglio comunale. Le criticità che insistono sulla discarica e in particolar modo sulla quarta buca sono molteplici, da quelle evidenziate dal rapporto Arpacal, alle denunce in consiglio comunale, di tanti cittadini che abitano i luoghi limitrofi alla discarica, di odori nauseabondi derivanti dalla stessa discarica che rendono invivibili quei luoghi, a cui vanno ad aggiungersi i dubbi sollecitati dalla nostra associazione sulla leggittimità amministrativa della buca stessa. Noi dell’associazione auspichiamo che la situazione venga attenzionata anche con interventi atti alla bonifica dei luoghi.
Quella dei rifiuti in generale, e della nostra discarica in particolare, è diventata una questione annosa che mortifica, deprezza snatura e violenta i nostri territori gravando così già su un’economia precaria che incita all’immigrazione con conseguente spopolamento dei nostri territori già gravati da anni da emorragie di esodi. Se ad un territorio già devastato si aggiunge un incidenza sempre crescente di morti per malattie tumorali l’associazione Terra Mia grida a gran voce l’impossibilità da parte dei suoi concittadini di continuare a pagare in termini di vite umane. Del resto anche il nostro Vescovo, ha raccolto il grido di dolore del popolo di cassano, e durante il suo intervento ha richiamato i politici alle loro responsabilità nell’affrontare la problematica sganciandosi da logiche private e di emergenza che da tempo lucrano sui rifiuti, citando le parole di Aldo Moro li ha esortati a gettare giù la maschera dell’ipocrisia e gli ha spronati ad accogliere il grido di aiuto lanciato dal territorio.
La vera battaglia per il riscatto della nostra amata terra passa attraverso le politiche di tutela per l’ambiente e la salvaguardia dei territori, noi dell’associazione crediamo fermamente che la soluzione non possa di certo essere un’altra buca nè nel nostro territorio né in altri comuni viciniori o lontani ma una risoluzione definitiva e categorica di questo problema. Le soluzioni proposte sono state diverse e sono pervenute da più parti, spetta ora alla politica prendere coraggio, ragionare, progettare e pianificare, noi continueremo a vigilare e a mettere in campo azioni concrete alfine di solleticare le istituzioni preposte a risolvere in tempi brevi, perché non basterà il “che fare” ma bisognerà farlo in fretta per scongiurare un’altra ordinanza in nome dell’emergenza e dell’ennesimo fallimento della politica in terra di Calabria.
Presidente: Davide Tarantino