Ho presentato in questi giorni una richiesta di accesso agli atti al Comune di Corigliano-Rossano con la speranza di ottenere quei documenti mancanti alla Capitaneria di Porto affinché la relativa Commissione delimitatrice possa concludere le operazioni di delimitazione e di incameramento da parte del Demanio delle aree del Porto di Corigliano-Rossano.
Alcuni documenti erano stati acquisiti ma molti ancora mancano. Un fascicolo attualmente incompleto che, se dovesse rimanere in questo stato, non permetterebbe all’Autorità portuale di Gioia Tauro, competente sullo scalo di Schiavonea, e al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti di poter programmare una serie di interventi fondamentali per lo sviluppo del porto e di tutta l’area della Sibaritide, dell’Alto e del Basso Jonio. Il lavoro della Capitaneria di porto è teso al completamento sia della procedura di delimitazione della struttura sita in località Schiavonea, sia della procedura di incameramento dei manufatti insistenti nel medesimo sorgitore costruiti dalla Lega Navale Italiana.
La stessa Capitaneria di Corigliano Calabro ha più volte sollecitato sia il Comune di Corigliano-Rossano sia la sezione locale della Lega Navale a trasmettere i documenti utili al completamento delle suddette procedure ma ancora la situazione resta bloccata. L’ultimo incontro si era svolto nel giugno del 2019 dove l'Autorità Portuale aveva indicato un professionista abilitato alla redazione della documentazione tecnica necessaria alla stesura del verbale definitivo di delimitazione.
Una situazione simile riguarda la contestuale procedura dell’incameramento al Demanio Pubblico dello Stato – ramo Marina Mercantile – delle opere realizzate dalla Lega Navale Italiana – Sezione di Corigliano Calabro. Nelle scorse settimane avevo scritto anche alla Lega Navale ausonica affinché facesse la sua parte ma anche in questo caso la documentazione non è arrivata. Per cercare si sopperire a questa assenza, nella documentazione richiesta al Comune di Corigliano-Rossano vi era anche una corposa documentazione tecnica utile a incamerare anche i manufatti realizzati dalla Lega Navale Italiana nell’area del Porto.
Non si tratta di una mera richiesta di documentazione: senza questi elaborati le due suddette procedure restano ferme e con esse si blocca lo sviluppo e il rilancio sia della struttura sulla quale si basa e si potrebbe basare una parte dell’economia locale futura e l’impatto che questa potrebbe avere sia su scala regionale che nazionale.
Passato il periodo di trenta giorni dalla data dell’accesso agli atti, ove non dovesse pervenire la relativa documentazione, farò richiesta di intervento nelle sedi competenti perché la situazione diventa ogni giorno più insostenibile.
Corigliano-Rossano, 7 luglio 2020
Rosa Silvana Abate
M5S Senato
Commissione “Agricoltura” e “Questioni Regionali”