A lezione di Calabria. Al contempo realizzando anche un percorso di PCTO, già Alternanza Scuola-Lavoro. Ancora una volta l’Istituto “Ezio Aletti” di Trebisacce è protagonista con le sue allieve e i suoi allievi che escono dai plessi trebisaccese e oriolese e fanno un’importante esperienza lontano da casa.
Così si cresce. Stavolta dando concretezza al progetto “Fare Scuola fuori dalle Aule” che ha come oggetto delle specificità attività didattiche extracurriculari da realizzare in modo specifico sul territorio calabrese. Il tutto grazie a dei contributi europei ad hoc che, nello specifico caso, consentiranno ai partecipanti di fare alcune esperienze appunto di PCTO e, nello specifico, inerenti l’ambito enogastronomico e quello delle attività laboratoriali legati alle analisi chimiche.
Il progetto si consuma nella metà di questo mese di novembre, dal 15 al 21. Partecipano le classi Terze di tutti gli Indirizzi del plesso centrale di Trebisacce nonché quella della sede di Oriolo. A completare il lotto dei partecipanti, altre allieve e altri allievi delle classi del Triennio. In tutto saranno 106 le ragazze e i ragazzi partecipanti. Al loro seguito, nel ruolo di attenti e qualificati tutori interni, i docenti Maria Pina Colotta, Francesca De Filippo, Mirella Franco e Tommaso Stamati.
Nel programma settimanale, tra le altre cose, la visita alle fattorie didattiche “Caridà” di Zaccaroni e “Mafrica” di Limbadi, entrambe nel Vibonese. La comitiva dell’Aletti sarà ospite del Grand Hotel “Victoria” di Bagnara Calabra, nel Reggino, provincia in cui si svilupperà la gran parte del percorso PCTO.
«Dopo due anni di grandi ansie dovute alla pandemia, il nostro Istituto scommette in continuazione su delle progettualità di qualità che regalino alla nostra popolazione scolastica delle esperienze importanti lontano dalle aule - commenta il Dirigente Scolastico, ing. Alfonso Costanza - Questo nostro sforzo è iniziato sin dalla prima settimana del settembre scorso e continueremo a metterlo in campo. Siamo convinti assertori di una didattica viva, coinvolgente, non sterile e soltanto legata alla lezione tradizionale e per questo siamo orgogliosi di riuscire a rendere concreta questa nostra ampia progettualità che tanti frutti ci garantisce circa la formazione delle nostre ragazze e dei nostri ragazzi».